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Francavilla, a processo 2 dirigenti ed ex commissario prefettizio: “Ignorata la Severino”

Al mio negozio new luglio 2015

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Francesco Taurisano, Francesco Fumarola, Mariarita Iaculli

Saranno processati per abuso d’ufficio e falso l’ex commissario prefettizio del Comune di Francavilla, Mariarita Iaculli, il segretario generale Francesco Fumarola e l’ex vice di quest’ultimo, Francesco Taurisano, in precedenza responsabile anche dei settori Affari generali e Personale. Il rinvio a giudizio è stato disposto dal gup Maurizio Saso su richiesta del pm Raffaele Casto. Segretario e commissario prefettizio – è la tesi dell’accusa, che contesta loro l’abuso d’ufficio – non avrebbero, seppure nel dubbio dimostrato anche da un quesito rivolto all’Anac (Autorità nazionale anticorruzione), dovuto confermare gli incarichi dirigenziali a Taurisano, che per parte sua non avrebbe, invece, dovuto tacere sui propri carichi pendenti al momento di ricevere e accettare quegli stessi incarichi (falso ideologico).

La vicenda da cui parte l’inchiesta riguarda quindi proprio Taurisano promosso sul campo dopo essere stato condannato in primo grado a otto mesi nel giudizio relativo al capannone abusivo edificato in zona industriale, con la presunta compiacenza di funzionari comunali, dall’imprenditore francavillese, leader nel settore dei casalinghi, Vincenzo di Castri.

Una condanna per reati contro la Pubblica amministrazione, quella nei suoi confronti, che avrebbe dovuto comportare, ai sensi della normativa “Severino” invocata dalla Procura, la cessazione o il mancato conferimento a Taurisano di incarichi gestionali: in sostanza, questi non avrebbe dovuto gestire capitoli di spesa né avere la possibilità di emettere determinazioni e provvedimenti per un arco temporale di 16 mesi.

Taurisano era stato onorato e allo stesso tempo gravato d’importanti compiti gestionali dall’amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo della Corte, poi confermatigli dal commissario prefettizio Iaculli.  Solo che, nel frattempo, Taurisano aveva subito quella condanna a otto mesi.

Dopo diverso tempo trascorso a indugiare, solo all’inizio del maggio 2014 (giorno 6) e a inchiesta della Procura già avviata, Taurisano era stato “degradato” dalla reggente di castello Imperiali, che nella sua disponibilità aveva lasciato unicamente i rami: «servizi demografici-elettorale-statistica, archivio-protocollo, biblioteca, informazioni turistiche, unitamente alle funzioni di ricerca, studio e consulenza in favore degli Organi comunali attinenti i compiti e le attività esplicate dai medesimi». Non più, quindi, i più prestigiosi e remunerativi Vicesegreteria, Affari generali e Personali.

Le funzioni di responsabile di Servizi sociali, cultura, turismo, sport e servizi scolastici – anch’esse un tempo nelle mani di Taurisano – erano già cessate il 31 dicembre 2013, quando il commissario stabilì un nuovo assetto organizzativo per l’ente, con la specifica previsione del Settore servizi sociali, scolastici e culturali. Il giudizio abbreviato sarà celebrato il prossimo 10 novembre.

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