Si riceve e pubblica:
Se è vero che una smentita equivale ad una doppia conferma, può ben dirsi che il vertice di maggioranza tenuto dal centrosinistra francavillese, convocato all’indomani della pubblicizzazione delle voci di un probabile ingresso di Luigi Galiano (e presumibilmente dell’Ncd) in maggioranza, ha rafforzato il convincimento che a Francavilla si stesse realizzando una operazione dai dubbi contorni, ma sufficientemente chiara nelle finalità.
E, pertanto, averla fatta saltare, o comunque rinviare sine die, consente che sull’argomento si sviluppi un dibattito politico serio, non solo nella sinistra francavillese, ma anche in quel magma indistinto attualmente rappresentato da quelle che furono per due decenni le fortissime legioni del centrodestra locale.
E’ bastato un anno, o poco più, per avere la conferma che dietro i numeri risibili conseguiti dalla sinistra francavillese, dal dopo Pci in poi, non vi fosse un destino cinico e baro, ma una inadeguatezza impressionante della sua classe dirigente sia in termini politici che programmatici.
Che poi le divisioni interne a tutta quella vastissima area non di sinistra – che a Francavilla continua ad essere maggioritaria – abbiano determinato le condizioni per materializzare la più devastante anomalia istituzionale che la storia della città ricordi, dovrebbe costituire materia di puntuale riflessione politica.
Intanto la città vegeta, e assiste al continuo rinvio dell’approvazione del Pug, alla conferma di quanto fosse demagogica e illusoria la sottoscrizione del protocollo d’intesa con l’Autorità Portuale di Taranto per il rilancio del centro di Carico Intermodale, all’inerzia di una qualsiasi iniziativa finalizzata al rilancio della occupazione, all’anarchia e al pressapochismo che caratterizza l’attività di importanti uffici comunali, all’adozione di metodi finalizzati all’acquisizione del consenso che il centrodestra (con ben altra caratura rispetto agli attuali amministratori) non si sognò di adoperare neanche nei momenti di maggiore forza individuale e generale.
Per non parlare degli atteggiamenti da vera e autentica guapperia assunti da chi continua ad appalesarsi come intollerante alle critiche, ai confronti e al dissenso.
E pertanto, l’aver bloccato sul nascere una operazione che non aveva e non ha assolutamente nulla di politico, ma molto di bassa cucina amministrativa, può costituire occasione per una riflessione complessiva sulla Francavilla del domani. Sempre che ci sia chi, singolo o partito, che intenda raccogliere il guanto della sfida.
Avv. Euprepio Curto
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