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State in guardia: truffatrice in azione. Chiede risarcimenti per incidenti mai avvenuti

truffa specchietto

Occhio alla truffa dello specchietto. Da qualche giorno si aggirerebbe a Oria e nei comuni limitrofi una donna probabilmente alla ricerca di soldi facili, da ottenere grazie a una truffa ormai abbastanza nota e spesso purtroppo anche redditizia. Ma di cosa si tratta?

In sostanza, questa signora bionda-tinta sui 40 anni, che oggi (19 novembre 2015) indossa un completo in lana colore pastello sul turchese, prima individua alcune auto danneggiate, poi ne fotografa le targhe, infine si rivolge direttamente ai proprietari accusandoli di aver danneggiato la sua di auto.

Nel racconto di un cittadino, il miglior esempio possibile:

«Stamattina uscivo da un supermarket in via Dragonetti Bonifacio e mi avviavo verso la mia macchina – racconta – quando all’improvviso, dopo che avevo disinserito la chiusura centralizzata, mi si è avvicinata questa donna, mai vista prima, che mi ha detto: “Tu sei un delinquente, l’altro giorno mi hai danneggiato la macchina, ma tanto non la passi liscia, ti ho preso il numero di targa».

«La mia auto – prosegue il diretto interessato – ha effettivamente uno specchietto retrovisore danneggiato, ma lo ha rotto la scorsa estate mio figlio che è finito contro un albero: da allora è rimasto così. Di sicuro – conclude – né io né gli altri componenti della famiglia abbiamo nei giorni scorsi fatto incidenti, neanche lievi».

Resosi conto della truffa, questo cittadino ha letteralmente mandato a quel paese e messo in guardia da una possibile denuncia l’interlocutrice. Qualcun altro però potrebbe cascarci. Si sa, prendere di striscio uno specchietto senza rendersene conto può anche capitare. Qual è dunque l’obiettivo di questa gente? Racimolare qualche soldino. Nei casi più patologici, grazie all’accondiscendenza di un testimone fasullo, procedono addirittura con la segnalazione del sinistro all’assicurazione. Molto più spesso, però, le tentano tutte per risolvere la questione per le vie brevi chiedendo di mettersi d’accordo. Del tipo: «Non costringermi a mettere in mezzo l’assicurazione, ché poi ti aumenta il premio: dammi 50-100 euro e la chiudiamo qui..». A volte funziona.

Il consiglio è ovviamente quello di non crederci, di tenere duro e di mettervi al sicuro raccontando tutto alle forze dell’ordine.

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