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Camassa (Nova Era): «L’accordo Pd-Ncd? Sacrosanto, figlio legittimo del dato elettorale»

Si riceve e pubblica:

Trascorso qualche giorno e sbollentati dai cosiddetti commenti a caldo, riteniamo di poter esprimere il nostro punto di vista sul cosiddetta Amministrazione Bruno II. Siamo stati quelli che già in fase di ballottaggio avevano fatto un appello pubblico affinché il popolo di “centro” o moderato francavillese  si schierasse con Bruno sindaco.  Sarà stato per il nostro appello, molto probabilmente  per scelta e convinzione autonoma degli stessi cittadini, che 10.445 francavillesi scelsero chi doveva fare il  Sindaco.

Tra questi come è facile individuare che quasi 5.000 si sono aggiunti, ossia cittadini che al primo turno non avevano votato né per Bruno né per i partiti e movimenti che lo sostenevano. Dunque era evidente a tutti (maggioranza e opposizioni) che il sindaco era espressione di un consenso trasversale non riconducibile solo ed unicamente all’area del cosiddetto centrosinistra. Questo è il punto nodale su cui basare qualsiasi ragionamento politico. Se si vogliono fare ragionamenti politici.

Angelo Camassa, presidente associazione Nova Era
Angelo Camassa, presidente associazione Nova Era

Era ed è alquanto facile comprendere che il flusso elettorale in esame (i 5.000 voti aggiuntivi) avevano come provenienza l’area di riferimento imperniata su Noi Centro ovvero su quella formazione politica il cui riferimento era ed è Massimo Ferrarese. Ricordiamo, infatti, che nello stesso giorno del primo turno delle amministrative c’erano anche le europee. La lista elettorale NCD/UDC raggiunse a Francavilla il ragguardevole risultato di 4.395 voti. Se la matematica non è una opinione, c’è la ragionevole certezza che questa sia l’area da cui provenivano quei voti aggiuntivi che alla fine hanno determinato la vittoria di Bruno al ballottaggio.Ricordiamo inoltre che il ballottaggio è un sistema previsto dalla legge, per l’elezione diretta del sindaco, in cui è possibile anche il cosiddetto apparentamento ovvero che una lista contrapposta al primo turno possa sostenere anche “formalmente” uno dei candidati sindaco giunti al ballottaggio.

Si evidenzia quindi quanto siano strumentali, oltre che improprie, le accuse che taluni hanno mosso in questi giorni, cioè che sia stato tradito il mandato elettorale. Invece è stato compiuto un gesto Politico non solo in linea con il mandato elettorale, ma vi è anzi stata una riconciliazione con lo stesso risultato. L’anomalia, per non dire il “tradimento”, è stato tecnicamente perpetrato da chi è uscito dalla maggioranza non mantenendo fede al mandato ricevuto ossia quello di governare questa città seguendo il programma elettorale sottoscritto. Una visione meno strumentale degli stessi avrebbero potuto far “vantare” di aver condotto sulle proprie linee programmatiche i nuovi entranti. Sarebbe stata una vittoria, mentre invece hanno dimostrano insipienza politica.

E’, dunque, il programma elettorale la pietra miliare della cosiddetta coerenza, che in molti hanno sbandierato, ma forse avendo una visione vaga di cosa sia. Incoerente è chi non rispetta gli impegni programmatici (esempio approvazione del Pug) o ne muta radicalmente il senso. Incoerente non può essere chi riesce a convincere altri nel seguirlo sulla stessa strada. Così come una forza politica che risulta sconfitta elettoralmente ha l’obbligo di comprenderne le ragioni e individuare strade alternative che la riportino in linea con il suo elettorato potenziale.

Quello che è accaduto a Francavilla è un passo avanti verso la chiarezza e le prospettive future.

Adesso abbiamo un quadro politico chiarissimo. Da una parte la vecchia nomenclatura che ha governato per 15 anni la Città e che, invece di ritirarsi e dare spazio (anche questo sarebbe un responso elettorale da rispettare), vorrebbe riprendersi la casa comunale. Specularmente c’è chi non vuole arrendersi alla storia e continua a vivere di “amarcord”. C’è poi un gruppo che  fa riferimento ad un movimento nazionale apartitico. Infine si è costituito (sarebbe meglio dire ricostituito visto che erano insieme già nel cosiddetto Laboratorio Brindisi)  una nuova alleanza tra due culture politiche e di pensiero affini,  quella tra moderati e riformisti.

Insomma, bisognerebbe festeggiare perché ognuno ha il suo percorso da fare, anche perché tre anni passano in fretta. Quindi vedremo chi fra questi convincerà la maggior parte dei francavillesi delle loro ragioni e propositi. Per quanto ci riguarda è superfluo dire dove ci collochiamo per il resto ognuno faccia la sua partita. Sempre, però, nel rispetto e senza trascendere nelle espressioni ed azioni sia nel personale che nel collettivo. Eleviamo la Politica francavillese, che sia un esempio! Buon lavoro a tutti.

Angelo Camassa (Nova Era)

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