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Due bombe sociali davanti al castello: Koiné ed ex Cerin – Salta il tavolo: «Protesta a oltranza»

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12512809_1131318886914334_3222830420732625475_nSe prima di fronte a Castello Imperiali c’era “soltanto” una bomba sociale, da oggi pomeriggio ce ne sono due: quella dei dipendenti Koiné, deflagrata circa dieci giorni fa, e quella dei lavoratori ex Cerin, innescata sul finire dello scorso anni dalla decisione dell’amministrazione di chiudere il capitolo Cerin e di aprirne un altro con poche o nulle garanzie di riassorbimento per il personale. Tra gli ex Cerin, a casa dallo scorso 31 dicembre, c’è anche gente con sulle spalle quasi 20 anni di servizio. Tra il sit-in permanente targato Uil Traporti e quello inaugurato alle 15,30 da Cgil Funzione Pubblica, numerosi slogan campeggiano fuori dalla sede municipale: denominatore comune, l’istanza di tutela e di rispetto dei diritti. Il lavoro, fino a prova contraria, lo è. E numerose sono pure le grane per il sindaco di Francavilla Fontana e presidente della Provincia Maurizio Bruno.

Vicinanza a tutti i manifestanti è stata espressa da Rifondazione comunista, presente con una delegazione capeggiata dal consigliere comunale Emanuele Modugno e dal segretario Mario Paiano, da Sinistra ecologia libertà (presente Eugenio De Simone) oltre che dai partiti del centrodestra, presenti con i consiglieri comunali Mimmo Bungaro e Sara Milone (Fi), con il segretario forzista Rocco Caforio, con il consigliere comunale de La Puglia prima di tutto Gianni Capuano e con il segretario cittadino di Fratelli d’Italia-An Michele Iaia. Al fianco dei lavoratori i sindacalisti: da una parte Cosimo Greco (Uil per Koiné), dall’altra Antonio Macchia (Cgil per Cerin).

12642852_1131318913580998_7764029378674491912_nUna delegazione trattante degli ex Cerin è stata accolta dal primo cittadino che, dopo un po’, ha deciso di ascoltarne le ragioni. Al tavolo erano presenti anche gli assessori Concetta Somma (Politiche sociali) e Anna Ferreri (Personale). L’obiettivo dichiarato era per Cgil quello di ottenere garanzie circa il mantenimento di occupazione e condizioni economiche, ma a un certo punto le parti sono entrate in conflitto.

«L’amministrazione comunale – è scritto in un comunicato ufficiale dell’amministrazione comunale – ha con forza ribadito la piena volontà di risolvere la vertenza in corso e di garantire, come in ogni altra gara d’appalto è stato già fatto, il mantenimento degli attuali livelli occupazionali. In particolare il sindaco Bruno – continua la nota – ha chiesto alle parti la sospensione delle manifestazioni in corso e di aggiornare l’incontro a martedì prossimo, dopo aver valutato assieme agli uffici tutte le strade possibili per giungere a una soluzione che possa garantire al meglio gli interessi dei lavoratori e della pubblica Amministrazione. Il primo cittadino e i membri della giunta hanno tuttavia dovuto prendere atto della volontà dell’organizzazione sindacale di non concedere alcun margine a ipotesi alternative che non siano quelle da loro prospettate: il ritiro del bando ormai giunto nelle sue fasi conclusive, il mantenimento non solo dei livelli occupazionali, ma anche di tutte le attuali condizioni economiche e giuridiche. A margine dell’incontro il sindaco ha ribadito la volontà personale di tutelare il posto di lavoro di tutti i dipendenti ex Cerin, ma solo e soltanto nei limiti che la legge impone».

ausiliari del traffico parcheggi francavillaLe differenze tra la domanda e l’offerta non sono di poco conto: degli originari quattro posti di lavoro, con l’arrivo del nuovo gestore del servizio di supporto all’Ufficio tributi, se ne salverebbero con certezza soltanto tre; inoltre, quei tre lavoratori “fortunati” si dovrebbero accontentare di passare da un contratto a tempo indeterminato da 40 ore settimanali a un altro da sole tre ore al giorno (18 a settimana). L’unico esubero – è stato detto – potrebbe poi eventualmente essere collocato nel tempo da qualche altra parte o, meglio, in un altro servizio per conto del Comune. Rassicurazioni, se così le si può definire, che non sono piaciute affatto né ai rappresentanti sindacali né agli ex Cerin, che hanno fatto saltare la trattativa e annunciato la prosecuzione a oltranza della protesta.

Quest’ultima, sommata a quella dei compagni di sventura della Koiné, potrebbe in qualche modo compromettere l’immagine di una manifestazione (una Fiera Sposi) che si terrà proprio all’interno di Castello Imperiali. Ma gli scioperanti non vogliono sentire ragioni: «Siano prima tutelati i nostri diritti, poi si pensa al resto: siamo stufi delle chiacchiere».

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