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La prima edizione del Torneo senza Emma, e per lei neanche un omaggio o un “grazie”

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Emma Stasi in occasione della campagna elettorale del 2011, quando si fece realizzare una t-shirt con stampate le facce di tutti i candidati, per la serie: con tutti e con nessuno (foto: Franco Arpa)

Emma, presente anche col braccio rotto
Emma, presente anche col braccio rotto

Se dici Torneo dei Rioni, pensi anche a Emma Stasi. Se il Torneo dei Rioni ha appena soffiato sulle sue prime 50 candeline, dei suoi quasi 80 anni Emma ne ha dedicati al Torneo, al suo Rione prediletto (Lama) e alla Pro Loco almeno 47. Dai 30 in su c’è stata sempre, e sempre da protagonista. Un’eternità, una storia dentro la storia. Quella del cinquantenario, a parte quand’era troppo piccola, è stata la prima edizione in occasione della quale Emma ha marcato visita per cause di forza maggiore.

Da qualche mese a questa parte, infatti, non versa in condizioni ottimali di salute e, nonostante ci abbia anche provato, non è riuscita a esserci, a dare il suo contributo e a colorare coi suoi sgargianti indumenti gialloverdi la kermesse. Sarebbe allora forse stato opportuno, tra sabato e domenica scorsi, renderle omaggio o una semplice menzione, un ringraziamento in mezzo a tanti, evidenziarne l’assenza – si spera temporanea – ma soprattutto le precedenti, assidue presenze. La passione e l’impegno che ci ha sempre messo, infischiandosene di perderci o, meglio, di investire soldi ed energie fisiche, oltre che mentali.

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La “mitica” 500 celeste, gialloverde e Benemerita di Emma

Se lo sarebbe aspettato, probabilmente, che il corteo fosse passato sotto casa sua anche solo per un saluto, un semplice omaggio. Dopo tanto aver dato, magari qualcosa di piccolo ma simbolico ricevere. L’avrebbe meritato. Così non è stato, purtroppo, ma c’è ancora tempo, anche perché Emma lotta ogni giorno e, col “caratterino” che si ritrova, dà filo da torcere anche agli acciacchi che dallo scorso settembre la perseguitano. L’ha già detto: passi per questa, ma ad agosto non vuole mancare per alcuna ragione al mondo. Anche a costo di farsi portare a spalla in strada per la sfilata del sabato e al campo per le gare della domenica.

D’altra parte, senza le sue grandi passioni – il Rione, i carabinieri (la polizia solo grazie a sua nipote Maria Josè Falcicchia), il suo lavoro di consulente e le letture quotidiane – proprio non ci sa stare, non è a suo agio. Si riconosca allora a Emma ciò che è di Emma, una persona che, a suo modo, si è sempre spesa per la sua bella Oria, città in cui è cresciuta e che ha visto crescere, città natia che non rinnegherebbe neppure in cambio di tutto l’oro del mondo.

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