![Mimmo Bianco con accanto Alfano durante il suo intervento all'Hotel Nettuno](https://www.lostrillonenews.it/wp-content/uploads/2016/05/alfano-brindisi-mimmo-bianco-225x300.jpg)
Un’idea, tutto nacque mesi fa da una semplice idea. L’idea di convincere il ministro dell’Interno Angelino Alfano, uno dei principali esponenti del Governo, a fare tappa a Brindisi. Un’idea di Mimmo Bianco, Ciro Argese, Giuseppe Cavallo e Roberto Leo, i colonnelli locali del fu Nuovo centrodestra promossi a generali con l’avvento di Area popolare. Le stellette non gliele ha regalate nessuno, se le sono prese sul campo. Con i voti e un po’ giocando a scacchi, perché – si sa – la politica è pur sempre una sfida: ci si pone degli obiettivi e si cerca di raggiungerli nel modo migliore o in quello più efficace.
Così, ieri Alfano davvero è stato a Brindisi – a sostegno dei suoi generali e, dopo, del candidato sindaco Nando Marino – e ha presentato il suo libro “Chi ha paura non è libero”, che parla d’immigrazione e di terrore, tracciando una linea netta di demarcazione tra la prima e il secondo, perché proprio non si può fare di tutta l’erba un fascio. E a quelli di Ap, di estrazione prevalentemente centrista con uno sguardo appena accennato a destra, i fasci non piacciono. Motivo per cui il ministro dell’Interno – in un Salone di Rappresentanza pieno di gente – l’ha detto a chiare lettere: i flussi migratori non possono e non devono essere respinti sic et simpliciter, ma rappresentano un fenomeno da affrontare e disciplinare, con umanità da una parte e con fermezza dall’altra.
![Favor](https://www.lostrillonenews.it/wp-content/uploads/2016/05/Favor-300x225.jpg)
«Il simbolo più bello di questi giorni è la foto di una poliziotta, una nostra donna, che dà del latte nel biberon a una bimba nigeriana che ha perso sua madre a seguito di un naufragio: l’Italia è questa, l’Italia aiuta e accoglie perché nessun uomo e nessuna donna, nessun bambino può essere lasciato morire».
«Successivamente – ha proseguito – una volta tratti in salvo, si chiede ai migranti: tu da dove vieni, fuggi da una guerra? E nel caso di risposta affermativa e dopo le verifiche del caso, li si ospita secondo i principi più elementari del diritto internazionale; altrimenti, se si sia di fronte a semplici clandestini, prima li si aiuta e poi li si rimanda a casa».
![Un momento dell'incontro in Provincia](https://www.lostrillonenews.it/wp-content/uploads/2016/05/alfano-brindisi-provincia-300x172.jpg)
Concetti semplici, quelli espressi dal ministro, che hanno in più occasioni suscitato gli applausi convinti della platea, tanto in Provincia (nota di colore: finiti i soldi persino per l’aria condizionata, caldo torrido in sala) quanto poi all’Hotel Nettuno.
Nel primo caso Alfano aveva accanto il sottosegretario Massimo Cassano, il presidente della Regione Emiliano e il rettore dell’Università degli Studi di Bari Antonio Felice Uricchio; nel secondo, al Nettuno, a circondarlo c’erano lo stesso Cassano, Bianco, Cavallo, Argese e Leo, oltre ovviamente all’aspirante successore di Mimmo Consales, Marino.
![Ciro Argese e Giuseppe Cavallo](https://www.lostrillonenews.it/wp-content/uploads/2016/05/alfano-brindisi-argese-cavallo-300x200.jpg)
Nei pochi minuti che ha concesso al suo uditorio prima di ripartire alla volta di Roma, il ministro, dopo aver nuovamente accennato al suo libro e a migrazione/terrorismo, ha un po’ parlato delle beghe politiche nazionali, soffermandosi sulla falsa morale – a suo dire – dei grillini e sui loro clamorosi svarioni grammaticali e lessicali. Dopo aver sentenziato «Nando, tu sarai il prossimo sindaco di questa bellissima città», ha ringraziato tutti e, abbracciati per l’ennesima volta i suoi unici punti di riferimento sul territorio, si è diretto verso l’aeroporto del Salento.
![alfano brindisi nettuno](https://www.lostrillonenews.it/wp-content/uploads/2016/05/alfano-brindisi-nettuno-300x176.jpg)
Qualcuno ipotizzava un naufragio dopo lo scisma in Ncd e la rottura – solo politica, s’intende – tra la maggior parte del partito brindisino e l’ex leader Massimo (Ferrarese, oggi presidente del Cda Invimit), che ha preferito Angela Carluccio a Marino, col quale pure ha condiviso un tratto vincente di strada in ambito cestistico, prima che insorgessero complicazioni per lui insormontabili. Ma nessun naufragio, nessuno a stracciarsi le vesti, anzi: scelte opposte quelle di quelli che erano gli “altri”, i subalterni, che ora, partiti anni addietro e in sordina dalla provincia (con la minuscola), tentano convintamente la scalata al capoluogo. E da ieri la benedizione di Alfano è ufficiale.