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«Scontriamoci così, poi diritti in ospedale», e il “poncio” è servito

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«Bam!». Suppergiù questo, con un’onomatopea, il suono che hanno udito i carabinieri in ascolto ambientale che, tra le altre cose, hanno scoperto anche un “poncio” ai danni della compagnia di assicurazioni “Generali S.p.a.”. L’indagine è sempre quella a carico di 28 persone che nei giorni scorsi, precisamente il 22 giugno scorso, ha condotto all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di quattro uomini di Oria.

I militari dell’Arma, coordinati dal luogotenente Roberto Borrello, si “gustati” in diretta l’incidente fasullo – un tamponamento – tra un’Alfa 147, con due persone a bordo, e una Mercedes Classe A, con quattro persone a bordo, messo in scena a Oria – in via Alessandro Volta – il 10 maggio 2013, nello stesso giorno in cui sarebbe scaduta la polizza assicurativa intestata a uno degli indagati.

Fai così, fai colà, tira il freno a mano, sistema la macchina, ecc. ecc., a un certo punto gli uomini addetti alle intercettazioni ambientali – grazie ai dispositivi posizionati di nascosto sull’Alfa 147 – odono un forte urto: «Bam!», appunto. Il Gps “comunica” poi dov’è avvenuto, e cioè nei pressi delle case popolari di via Volta dove, peraltro, uno degli indagati risiede.

L’obiettivo, come sempre nel caso di sinistri confezionati ad hoc, è quello di ottenere dall’assicurazione il risarcimento del danno, cui il fatto è denunciato intorno alle 22,30 di quel 10 maggio (il contratto assicurativo di una delle due auto sarebbe scaduto alle 24). La coppia che si trovava nella 147, compilando il CID, si assume subito la responsabilità dell’accaduto e, in cambio, ottiene un acconto cash di 200 euro.

Gli investigatori ipotizzano poi che il settore truffe fosse compreso nelle ordinarie attività del gruppo sottoposto a indagini, poiché dalle conversazioni captate emerge anche una certa conoscenza degli aspetti più tecnici dell’iter burocratico da seguire per chiedere e ottenere il risarcimento: pronto soccorso, fogli ospedalieri, impegnativa del medico, visita ortopedia, collare, ecc.

Intanto, però, Generali S.p.a. avverte odore di bruciato e, infatti, il 18 febbraio 2014 presenta denuncia-querela per “fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona”, chiedendo la punizione dei responsabili. Gli occupanti della Mercedes Classe A, oltre a chiedere i danni materiali seguiti al tamponamento, avevano invocato anche il risarcimento per quelli fisici, avendo allegato apposita documentazione sanitaria.

 

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