Quella scritta omofoba campeggia ancora nel porticciolo di Campomarino di Maruggio: dopo che era stata cancellata dalle intemperie, è ricomparsa lo scorso anno e da allora nulla è stato fatto né contro il messaggio che contiene né, tantomeno, a tutela del paesaggio. Il presidente dell’Arcigay Taranto, Luigi Pignatelli, denuncia l’indifferenza delle istituzioni nonostante lo sdegno che ha accompagnato l’Onda Pride pugliese, tenutasi a Taranto meno di un mese fa, e nonostante in Italia le unioni civili non siano ormai un tabù. Del caso Lo Strillone si era già occupato un anno fa, quando il sindaco di Maruggio, Alfredo Longo, si era mostrato possibilista – ma non troppo – sull’ipotesi di cancellare l’esplicito invito “Abbanni li ricchiuni da Dayala (D’Ayala, una porzione di spiaggia frequentata da nudisti e omosessuali)” dal muretto di cinta del porto della nota località balneare da lui amministrata. Non è chiaro se l’intervento di cancellazione debba essere effettuato dal Comune o dal privato che gestisce l’infrastruttura. Inoltre, Longo aveva detto che se quella scritta fosse stata coperta, magari poi qualcuno si sarebbe “divertito” a replicarla. Nel dubbio, dunque, tutto è rimasto com’era. Pignatelli torna però sull’argomento e invita il primo cittadino a prendere provvedimenti «poiché – spiega – dover leggere quell’oscenità ci sembra a dir poco anacronistico e irrispettoso, Longo dovrebbe comprendere le ferite arrecati a tutti e a tutte noi».