Da quel tragico 17 luglio 2012 sono trascorsi ormai più di quattro anni, ma il Centro Casalinghi di Vincenzo di Castri è ancora in attesa del risarcimento – si parla di nove milioni di euro, mica di bruscolini – in più occasioni negato dalla compagnia assicurativa, che ancora oggi tergiversa. Nel frattempo, dopo i giorni bui nei quali era piombato dopo aver visto letteralmente distrutto il suo capannone industriale nell’area Pip di Francavilla Fontana, di Castri è ripartito, ma inevitabilmente a ranghi ridotti: impossibile, senza quella somma, riassumere tutti i dipendenti (che erano oltre 100). Intanto, partendo proprio dalla disavventura assicurativa di Centro Casalinghi, il Consorzio Imprese Riunite – presieduto da Francesco Pepe Milizia e di cui Centro Casalinghi fa parte insieme con altre 39 aziende – ha preso posizione e costituito uno staff di consulenza per i propri associati.
«Siamo molto dispiaciuti di quanto accaduto a Centro Casalinghi – dichiara Pepe Milizia – e ci auguriamo che ben presto possa risolvere ogni problema e ricominciare a lavorare giornalmente per la propria azienda e con lo scopo della propria azienda».
«Il Consorzio – aggiunge il presidente – ha deciso all’unanimità di creare un organo di consulenza affinché le imprese consorziate possano rivolgersi a questi professionisti per la verifica dei contratti di assicurazione non obbligatori sottoscritti da ogni impresa».
In sostanza, grazie all’iniziativa del Cir sarà possibile per le imprese, compresa Centro Casalinghi, comprendere in anticipo quali delle clausole inserite saranno evitabili e, dunque, preferire l’una piuttosto che l’altra compagnia di assicurazioni.
