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Chiusura al traffico zona stadio, residenti e commercianti protestano: ecco cosa dispone davvero la Questura

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Da quando è cominciato il campionato di Lega Pro, il fine settimana non è più uguale a prima per i commercianti e i residenti nel quartiere dello stadio Giovanni Paolo II di Francavilla Fontana, un quartiere nel quale è impossibile sostare dal mattino fino a sera, nei giorno in cui si disputano, al primo pomeriggio, le partite casalinghe della Virtus, per cui tifano tutti.

Il noto commerciante Salvatore Incalza, titolare di un minimarket in fondo a via Zullino, ha anche costituito un comitato civico al fine di raccogliere le firme per chiedere al prefetto di Brindisi (in realtà decide il questore) di rimodulare la fascia oraria di chiusura per contenere i disagi.

Nei giorni scorsi, il sindaco Maurizio Bruno – a fronte delle proteste – aveva tenuto a precisare come ogni disposizione sia adottata dal Gos (Gruppo operativo sicurezza) e come dunque l’amministrazione comunale semplicemente sia tenuta ad adeguarsi alle direttive insindacabili impartite da quest’organismo interforze. Di qui, dunque, il divieto di sosta e transito in tutta l’area dalle 9 del mattino fino alle 20 della sera disposto, di volta in volta, dal dirigente della polizia locale Antonio Cito. E questa è la versione ufficiale fornita dal Comune.

Però c’è un però. In occasione dell’ultimo match contro la Casertana (disputatosi alle 14,30 e, per la cronaca, vinto dai francavillesi col punteggio di 4-1), per esempio, oltre a tutto il resto, l’Ufficio di Gabinetto della Questura di Brindisi (nota Nr 190/Man.Sport./Cat.A4/Gab.) aveva disposto l’interdizione alla sosta “della zona circostante lo stadio, corrispondente all’area di sicurezza, dalle ore 11:00 nonché al traffico veicolare dalle ore 12:00 e sino a cessate esigenze del giorno in cui si disputa l’incontro.

Le successive e conseguenti determinazioni sono dunque state prese, pare di capire, dalle autorità locali che – evidentemente – ravvisano la necessità di estendere l’arco temporale entro cui sono interdetti sosta e transito, probabilmente per superiori esigenze di prudenza e sicurezza.

 

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