Cerca
Close this search box.

Truffa all’Inps: 39 braccianti condannati, 50 assolti o prosciolti

giustizia-sentenza-processo-avvocato-giudice

Qualcuno è stato condannato, diversi altri assolti. C’è stata anche qualche prescrizione. È stata pronunciata ieri dal giudice Geneantonio Chiarelli del Tribunale di Brindisi una prima sentenza nell’ambito del processo per truffa a carico di 99 braccianti della provincia di Brindisi, perlopiù di Oria, che negli anni passati – era questa la tesi della pubblica accusa – avrebbero percepito, senza averne diritto, l’indennità di disoccupazione dall’Inps. L’indagine era stata condotta dalla guardia di finanza, coordinata dal pubblico ministero Raffaele Casto, e aveva riguardato un arco temporale dal 2007 al 2012. Le condanne, alla fine, sono state 39. Il magistrato si è riservato 40 giorni per il deposito della motivazione.

Colpevoli dei reati loro contestati (a partire dal 2010) sono stati giudicati: Giuseppina Baldari, Maria Braccio, Maria Bruno, Giovanna De Michele, Emanuele Masiello, Lucia Mazza, Annamaria Merola, Dante Misurale, Grazia Pasulo, Antonella Proto, Roberta Ribezzo, Angela Sasso, Luciano Spina, Maria Taurino, Teresa Vacca, Lucia Viapiana, Francescantonia Visconte e Adalgisa Zanzarelli. Per tutti loro un anno e sei mesi. Oltre alla pena della reclusione, il giudice ha inflitto loro anche una multa di 1.400 euro di multa e il pagamento delle spese processuali.

Un anno e tre mesi di reclusione: Vincenza Biasco, Cosima Carone, Giuseppina Chieti, Maria Curiazio, Anna D’Alessano, Maria D’Amuri, Pierina De Gaetani, Tamara De Gaetani, Francesco De Mauro, Barsanofio Dell’Aquila, Maria Delli Santi, Anna Lucia Di Nunzio, Enza Faggiano, Daniele Esposito, Rosanna Giodice, Angela Ligorio, Rosetta Marzano, Immacolata Mastrogiovanni, Maria Patisso, Antonella Sasso e Margherita Vinci. Per loro anche una multa di 1.200 euro, oltre al pagamento delle spese processuali. La pena è stata sospesa.

Sono stati assolti perché il fatto non sussiste, tra gli altri, Elisa Bagnardi, Francesco Corrado, Stella Delli Santi – tutti difesi dall’avvocato Cosimo Lodeserto del Foro di Brindisi – e per non aver commesso il fatto Antonia Corrado, Beatrice Calò, Margherita Calò, Tiziana Delli Santi e Marianna Maggiore – difesi dagli avvocati Ilaria De Donno del Foro di Lecce e Giuseppe D’Ippolito del Foro di Taranto.

Tutti erano finiti a giudizio con l’accusa di aver truffato l’Inps e percepito, dunque, l’indennità di disoccupazione dopo aver dichiarato di aver lavorato come braccianti agricole presso la ditta dell’imprenditore agricolo Antonio Matarrelli, oggi defunto.

La discussione dibattimentale ha invece fatto emergere che gli imputati non solo avevano effettivamente prestato attività lavorativa presso quell’impresa agricola (dimostrando di aver diritto alla prestazione assistenziale dell’indennità di disoccupazione) ma che da sempre si erano sudati le giornate di lavoro tra i campi.

Assolti per non aver commesso il fatto anche: Donata Biasi, Lucia Biasi, Giovanni Calavita, Santa Candita, Assunta D’Amuri, Rosa D’Elia, Emanuele De Gaetani, Tiziana De Marzo, Sonia De Virgilis, Nunzio Di Bella, Giusi Di Motoli, Annamaria Esposito, Angelo Forleo, Genoveffa Giodice, Antonia Lamarmora, Carmela Ligorio, Caterina Mastrogiovanni, Mira Matarrelli, Salvatore Muri, Nania Shprese, Stefania Scintilla, Anna Maria Spina e Anna Trinchera.

Assolti perché il fatto non sussiste anche: Maria Giuseppina Annè, Antonio Salvatore Barbarello, Giovanni Bianco, Rosa Ferretti, e Antonia Proto.

Non doversi procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di: Nicolina Arena, Antonio Calò, Antonio De Gaetani, Antonella De Stradis, Maria Delle Grottaglie, Gaetana Di Presa, Leonardo Donatiello, Anna Ferrara, Anna Gioia, Domenico Madaghiele, Mariella Morleo, Enrico Maria Palmizio, Antonio Patisso, Provvida Pecoraro, Maria Luisa Piceno, Roberta Scintilla, Grazia Vecchio e Anna Vinci.

Resta aggiornato

Iscriviti alle nostre newsletter

WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com