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Muschetta (Prc): «Ilva, 5mila in cassa integrazione: decisione gravissima»

Lo stabilimento Ilva di Taranto
Lo stabilimento Ilva di Taranto

Si riceve e pubblica:

Maurizio Muschetta
Maurizio Muschetta

Vogliamo denunciare la gravità della decisione dell’ILVA di aprire la cassa integrazione per 4.984 persone. ILVA sta infatti così preparando il terreno ai futuri acquirenti sui possibili esuberi e i sindacati fanno dunque benissimo a respingere qualsiasi ipotesi che preveda il ridimensionamento degli attuali livelli occupazionali. Il Governo apra immediatamente un confronto con le organizzazioni sindacali al fine di evitare la Cassa integrazione straordinaria attraverso l’introduzione dei contratti di solidarietà in deroga al Jobs Act e garantendo i livelli occupazionali attuali.
Alla luce della presentazione dei piani ambientali da parte delle due cordate in corsa per l’acquisizione dell’ILVA di Taranto, non è più rinviabile da parte del Governo la convocazione di un tavolo istituzionale al Ministero dello Sviluppo Economico per aprire un confronto su quanto sta avvenendo e capire quali sono le prospettive occupazionali dopo la grave decisione dell’ILVA di aprire la cassa integrazione per 4.984 persone.
Qualunque sarà l’acquirente, il Partito della Rifondazione Comunista ritiene che vincolo imprescindibile sia la conclusione del processo di risanamento ambientale con una capacità produttiva adeguata a mantenere il livello occupazionale attuale a Taranto, così come a Genova, Marghera e negli altri siti ILVA.
Vanno individuati strumenti che consentano questo processo come i contratti di solidarietà difensivi bloccando i licenziamenti. Il governo faccia la sua parte.

Maurizio Muschetta
Componente del Direttivo
Partito della Rifondazione Comunista – Francavilla Fontana

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