L’argomento è stato tirato fuori nei giorni scorsi dall’ex sindaco e assessore ai Lavori pubblici Mimmo Ammaturo, ma il consigliere comunale di Rifondazione comunista Emanuele Modugno ne aveva già parlato circa due mesi fa in Consiglio: perché non sfruttare i terreni di proprietà comunale lungo la strada provinciale per Ostuni anziché continuare a spendere soldi pubblici per il “Giovanni Paolo II”?
Modugno ha rilanciato questa sua idea proprio oggi, e non è un caso. Domani, infatti, il Consiglio comunale sarà chiamato a esprimersi e a votare sul bilancio di previsione, nel quale sono stati stanziati anche 100mila mila euro, che si sommano ai 650mila già postati in precedenza, destinati ad adeguare lo stadio comunale ai parametri della Lega Pro. «Il Credito Sportivo – sostiene Modugno – è disposto a finanziare con 7/8 milioni di euro uno stadio tutto nuovo con un mutuo trentennale, se n’è già parlato in Commissione Lavori pubblici alla presenza dell’assessore al ramo».
«Considerato che il Comune possiede già un terreno destinato a impiantistica sportiva sulla strada per Ostuni e che nella migliore delle ipotesi la Virtus riprenderà a giocare in casa nella prossima primavera 2018 – prosegue il consigliere comunista – e che in ogni caso i 750mila euro stanziati quest’anno non saranno sufficienti per le future stagioni in Lega Pro o nelle serie superiori, e tutti ci auguriamo siano numerosissime, perché non percorrere questo sentiero?».
«Come già avvenuto diversi anni fa per il cinema-teatro Italia – spiega Modugno – il Comune potrebbe farsi garante dell’investimento da parte della società e in questo modo potremmo tutti avere uno stadio da 5mila posti e, allo stesso tempo, anche un luogo ideale per i concerti estivi, un luogo facile da raggiungere poiché a ridosso della superstrada e dove sarebbe anche comodo parcheggiare senza particolari problemi per la viabilità cittadina».
La proposta Modugno l’aveva già lanciata tempo fa, ma oggi è tornata di stretta attualità proprio alla luce dell’importante appuntamento consiliare di domani. «A noi sembra tutt’altro che peregrina e anzi molto ragionevole – conclude il consigliere – ma evidentemente c’è qualcuno a cui non piace e che quindi rema contro».