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«Che lentezza al pronto soccorso, dopo quattro ore ho deciso di rinunciare alla visita»

ospedale francavilla camberlingo

«Nonostante i dolori fortissimi all’addome, dopo quattro ore circa d’inutile attesa, sono stato costretto a rinunciare a essere visitato». Lo racconta un cittadino francavillese, reduce da una disavventura al pronto soccorso dell’ospedale “Dario Camberlingo” della Città degli Imperiali. «Non c’erano né sedie né barelle disponibili e non c’è stato verso di ottenere la somministrazione di un calmante, così alla fine ai dolori si è aggiunto persino il nervosismo, che ha peggiorato la situazione», spiega. «Lo so che magari il mio caso non era gravissimo – continua – tanto che mi è stato assegnato un codice verde, ma nel frattempo ho notato gente con il mio stesso codice passarmi avanti ed essere visitata più velocemente». A quel punto, dopo aver pronunciato le due classiche paroline di “commiato”, l’uomo ha deciso di tagliare la testa al toro e di rivolgersi a un medico privato (a pagamento). «Mi fa specie – conclude – che un ospedale tutto sommato grande e potenzialmente attrezzato come quello di Francavilla non sia attrezzato per dare a tutti la possibilità di essere visitati in tempi ragionevoli, senza cioè perdere intere intere giornate ed è paradossale che si finisca per costringere le persone ad andare a pagare un medico esterno… E allora cosa le paghiamo a fare le tasse se poi questi sono i servizi?».

 


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