Sono ore decisive, queste, per la formazione della nuova Giunta Bruno. I giochi sono ormai quasi fatti, sebbene stasera (venerdì 7 luglio) sia in programma un’importante riunione del Partito democratico. L’ufficialità giungerà non più domani, come si era detto, ma probabilmente lunedì mattina. Come sempre, in questi casi, sono numerosi i nomi dei possibili nuovi assessori, ma ce ne sono alcuni per così dire più caldi o, se si preferisce, in pole position. Si tratta, ovviamente, di ipotesi che circolano negli ambienti politici, suscettibili di smentite e/o ripensamenti fino all’ultimo.
Intanto, si apprende che quasi sicuramente il consigliere comunale Giuseppe Cavallo, capogruppo di Alternativa popolare, non sarà più considerato in maggioranza dopo lo strappo, durante una pausa del Consiglio comunale dello scorso 26 giugno, con l’ex assessore a Lavori pubblici, Urbanistica e Contenzioso Tommaso Resta (che si è poi dimesso). Resta, come da previsioni, non sarà più della partita.
Tornando al toto-assessori, ne avrà finalmente uno tutto suo – dopo tre anni di fedeltà – Noi ci siamo: salvo sorprese, sarà l’avvocato Michela Lonoce, che dovrebbe subentrare a Marina Turaccio. Il posto lasciato vacante da Resta dovrebbe invece spettare all’avvocato Alfredo Iaia, in passato anche segretario dei Democratici di Sinistra. Un po’ a sorpresa, potrebbe saltare anche un altro posto nell’esecutivo: quello occupato, dal 2014 a oggi, da Maria Rizzo (unica “superstite” della prima squadra varata da Maurizio Bruno).
Le potrebbe subentrare un altro avvocato. Si vocifera di Nicola Lonoce, dello studio legale “Lonoce, Calò & Attanasi”, socio di Carmine Calò (Movimento nazionale per la sovranità) e Domenico Attanasi (consigliere comunale, capogruppo di Progetto per l’Italia). In tal caso, però, occhio alle quote rosa, poiché Luigi Galiano (che dovrebbe perdere i galloni di vice sindaco in quanto non più coperto da un consigliere), Nicola Cavallo ed Enzo Garganese sono seriamente candidati a restare al loro posto. Garganese almeno fino a settembre, quando sarà inaugurato il museo di Castello Imperiali (del quale potrebbe essere nominato direttore). Sarebbe allo studio, quindi, anche un’alternativa per ovviare al problema quote rosa. Oltre a un rimpasto nei nomi, ci sarà ovviamente un rimescolamento delle deleghe.