Nella patria del Torneo dei Rioni, alle latitudini che, tra storia e leggenda, si narra abbiano ospitato – in un tempo remotissimo – Federico II e la sua corte imperiale, da qualche anno a questa parte (precisamente, dal 2014) si tiene una manifestazione che – non si offendano Rioni, sbandieratori & musici, cortigiani & damigelle, eccellenti atleti – vale molto più del Corteo/Torneo stesso. È una manifestazione speciale per persone spesso, anzi: sempre, migliori rispetto a quelle cosiddette, con un brutto termine, “normodotate”.
Si tratta del Paratorneo dei Rioni, organizzato da ormai quattro anni (il primo grazie anche a un esiguo finanziamento pubblico, gli altri anche grazie a enormi sacrifici, sensibilità e passione e ai contributi generosi del Comune e di numerosi volontari) dall’associazione “Ex Aequo”.
È, per l’appunto, un Torneo dei Rioni a tutti gli effetti, soltanto più bello, perché consente a ragazzi e ragazze con disabilità psico-fisiche di poter compiere le stesse, identiche gesta dei loro beniamimi, di coloro per i quali da sempre tifano, che da sempre ammirano.
Rione Castello, Judea, Lama e Santo Basilio si sfidano esattamente come quelli che i più sono abituati ad ammirare, però con tantissima passione (e impegno) in più. La competizione c’è tutta, ma se proprio si vuole trovare una differenza, rispetto alla manifestazione che da 51 anni a questa parte caratterizza l’estate oritana, quella differenza sta nel fatto che gli atleti del Paratorneo non litigano, si aiutano l’un l’altro, competono, ma sempre e comunque lealmente. Un vero spot al fair play, un grande inno all’umanità e alla pace.
Nel caso vogliate verificare di persona, l’invito è per domenica 30 luglio, a partite dalle 20, presso l’Istituto dei Padri Rogazionisti. È consigliato a tutti partecipare, c’è tantissimo da ammirare e un’enormità di valori da imparare.
