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Due avvicendamenti tra gli ufficiali dei carabinieri

A sinistra il tenente Marco Colì ( a capo del Norm della compagnia di Brindisi); a destra il tenente colonnello Cristiano Tomassini (a capo del Nucleo operativo del comando provinciale di Brindisi)
A sinistra il tenente Marco Colì ( a capo del Norm della compagnia di Brindisi); a destra il tenente colonnello Cristiano Tomassini (a capo del Nucleo operativo del comando provinciale di Brindisi)

Dopo sei anni dal suo arrivo, il tenente colonnello Alessandro Colella ha ceduto il comando del Reparto operativo al tenente colonnello Cristiano Tomassini.
Colella ha oggi assunto la guida del comando provinciale carabinieri di Crotone.
A sostituirlo a Brindisi, appunto Tomassini, di ritorno dal comando provinciale di Napoli, dove ha retto il Nucleo informativo, dopo aver già comandato la compagnia carabinieri di Brindisi dal 2008 al 2014: 46 anni, romano, ha iniziato la vita militare nel 1987 con l’ingresso alla Scuola militare “Nunziatella” del capoluogo partenopeo. Divenuto ufficiale, ha prestato preminentemente servizio in reparti territoriali e operativi tra Campania, Sicilia, Lazio e Puglia.

Colella, nei suoi sei anni di comando, ha ottenuto ottimi risultati e, tra le numerose operazioni di polizia giudiziaria concluse, si ricordano:

– 6 giugno 2012, cattura di Giovanni Vantaggiato, autore dell’attentato all’Istituto professionale per i Servizi sociali “Francesca Morvillo Falcone” di Brindisi, avvenuto il 19 maggio 2012, che causò la morte della studentessa 16enne Melissa Bassi e il ferimento di altre sue compagne.

– Cattura del latitante Cristian Tarantino (15.07.2013), avvenuta a Torchiarolo, a conclusione di un’articolata attività di indagine, dopo averlo localizzato presso l’abitazione estiva dei genitori, in un vano ricavato nel soffitto del bagno cui si accedeva tramite una botola a scorrimento posta in corrispondenza del box doccia, ove si era rifugiato nel tentativo di sottrarsi alla cattura; Tarantino era destinatario di un ordine di carcerazione emesso il 6 marzo 2013 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi, per ricettazione, estorsione, rapina in concorso, lesioni, con pena residua da espiare di anni 3, mesi 9 e giorni 21 di reclusione, oltre a una un’ordinanza di ripristino della custodia cautelare in carcere emessa il 28 febbraio 2013 dal gip del Tribunale di Lecce, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, per il quale doveva espiare la pena di anni 5 di reclusione;

– Operazione “Zero” (14.10.2013), condotta in collaborazione con la Squadra mobile di Brindisi, il commissariato di Mesagne e il Ros dei carabinieri di Lecce, conclusa con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Lecce, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, nei confronti di 18 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, nonché di plurimi omicidi e tentati omicidi aggravati dal metodo e dalle finalità mafiosi;

– Cattura del latitante Gennaro Solito (24.01.2014), avvenuto in Germania, precisamente a Pforzheim vicino Stoccarda; affiliato alla Sacra corona unita – frangia c.d. dei “mesagnesi” (clan “Vitale–Pasimeni–Vicientino”). era latitante dal maggio 2013 (irreperibile dal 18 giugno) dopo condanna a 14 anni di reclusione per associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, tentata estorsione;

– 31.01.2014, identificazione e arresto di Nicola Chirico quale autore dell’omicidio di Cosimo Semeraro, avvenuto il 9 novembre 2007 a Ostuni; operazione resa possibile grazie alla comparazione di alcuni reperti rinvenuti a distanza di anni a casa di Chirico durante un sopralluogo eseguito successivamente a una rapina per la quale era stato arrestato, che consentirono al Ris dei carabinieri di Roma di estrarre il profilo genetico di uno dei responsabili dell’omicidio, identificato proprio in Chirico;

– Operazione “Pax” (16.12.2014), con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Lecce, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, nei confronti di 12 indagati (9 liberi, di cui 2 donne), ritenuti responsabili di associazione di tipo mafioso (Scu), cessione di stupefacenti e contrabbando di tabacchi lavorati esteri, aggravati dal metodo mafioso;

– Operazione “Do ut des” (10.04.2015), con l’esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Brindisi, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 14 indagati (ex amministratori del Comune di Cellino San Marco), imprenditori delle province di Brindisi, Bari e Lecce, e un pregiudicato vicino alla Sacra corona unita) ritenuti responsabili dei reati di associazione per delinquere, peculato, corruzione, turbata libertà degli incanti e calunnia (l’indagine ha portato alla luce una vera e propria organizzazione criminale, facente capo al sindaco uscente, che pilotava sistematicamente gli appalti ed i concorsi comunali, in cambio di tangenti). In precedenza, nel mese di aprile 2014, il Consiglio Comunale di Cellino San Marco era stato sciolto per infiltrazioni mafiose con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del ministro dell’Interno.

Cambio anche al vertice anche al Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Brindisi. Da oggi il nuovo comandante è il tenente Marco Colì, che subentra al tenente Luca Colombari che, dopo due anni, lascia Brindisi per assumere altro incarico al Ros di Roma. Colombari, nel corso di questo periodo, si è distinto per i risultati conseguiti nell’attività operativa che ha sempre condotto in prima persona, rimanendo coinvolto anche nel conflitto a fuoco avvenuto il 25 gennaio 2017 a seguito della rapina ad un tabaccaio nel quartiere Perrino di Brindisi

Colì, 32 anni di origini pugliesi, ha intrapreso la carriera nell’Arma nel 2006. È stato maresciallo dal 2008 al 2014, anni in cui ha svolto servizio presso il 12° Battaglione mobile CC “Sicilia” di Palermo, poi in provincia di Messina. Divenuto ufficiale, al termine del corso formativo, ha comandato il Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Velletri (Roma) prima del nuovo incarico.

 

 

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