Si è presentato allo sportello dell’ufficio postale di Ceglie Messapica e, come se niente fosse, ha chiesto di poter incassare l’importo di un vaglia emesso da un’agenzia postale di Cuneo e intestato a un imprenditore di Cremona: 320mila euro, mica bruscolini. Sin qui, però, nulla di strano. La stranezza è avvenuta dopo, quando il 53enne Leopoldo Imperatore ha presentato i “suoi” documenti d’identità. Imperatore – identificato in un secondo momento e peraltro già noto alle forze dell’ordine – si è spacciato proprio per l’intestatario del vaglia e agli impiegati delle Poste ha mostrato una carta d’identità (falsificata) recante i dati anagrafici dell’imprenditore. Sono stati informati dell’accaduto i carabinieri della Stazione di Ceglie Messapica, subito giunti sul posto per arrestare in flagranza di reato l’uomo – residente a Mugnano di Napoli – che è stato poi condotto nel carcere di Brindisi con le accuse di riciclaggio e fabbricazione di documenti d’identificazione falsi.