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Nuovi verbali per le auto dei disabili parcheggiate nelle strisce blu: «Non se ne può davvero più»

Quel pass per invalidi serve a nulla: nonostante il Consiglio comunale, neppure un mese fa, si sia espresso contro le sanzioni ai disabili che parcheggino nelle strisce blu, gli ausiliari del traffico proprio non vogliono saperne di comportarsi perlomeno con buonsenso e umanità, cioè chiudendo un occhio a prescindere da ciò che prevede il capitolato tra il Comune e l’impresa che gestisce il servizio (Isea Srl).

Il capitolato prevede, in sostanza, che i disabili possano parcheggiare gratuitamente soltanto negli stalli loro riservati, ossia quelli delimitati dalle strisce di colore giallo (parte dei quali sono stati sostituiti da quelli rosa di cortesia per le donne incinte). Gli ultimi due casi in ordine di tempo, raccontati dai diretti interessati allo Strillone, si sono verificati tra ieri sera e questa mattina.

Ieri sera (venerdì 11 gennaio) in via Maro Pagano, il signor Giuseppe Pino Mingolla ha trovato il posto giallo occupato da un’auto senza contrassegno invalidi e ha semplicemente parcheggiato a fianco, nelle strisce blu: «L’ho fatto anche altre volte – racconta – e al ritorno non ho trovato il verbale sul parabrezza, ma evidentemente l’ausiliario di ieri era meno sensibile rispetto a quello delle altre volte… Insomma, alla fine sono dovuto andare a cambiare dieci euro in soldi spicci e ho pagato subito quella cifra direttamente al parchimetro come ravvedimento operoso. Ci credete se vi dico che in 43 anni patente questa è la prima multa che prendo, per giunta senza aver commesso un’infrazione? Credo sia davvero vergognoso!».

Stamattina (sabato 12 gennaio) in via Isonzo, la signora Angela, in compagnia di sua figlia disabile, non ha trovato posto nelle strisce gialle e ha parcheggiato in quelle blu: al ritorno ha trovato a sua volta il verbale di contravvenzione posizionato proprio sopra il pass invalidi (vedi foto). Non l’ha presa affatto bene e non l’ha presa bene neppure suo marito Massimo Calò: «Credo che gli ausiliari rispondano a precisi ordini del Comune e della ditta – sostiene – ma io credo che, dopo la mobilitazione popolare con quella petizione molto partecipata e l’orientamento espresso da tutto il Consiglio comunale, si dovrebbero comportare diversamente e non vessare chi, come nel nostro caso, accompagna persone con difficoltà di deambulazione o, ancora peggio, i disabili che a fronte di tante sfortune magari hanno la fortuna di poter guidare…».

 

 

 

 

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