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I controlli antidroga dei militari dell’Arma sono quotidiani ed effettuati sia in uniforme che, come si suol dire, in borghese. L’obiettivo perseguito è chiaro: impedire che, soprattutto tra le giovani generazioni, si radichi la “cultura” della droga.
Le scuole maggiormente monitorate sono quelle superiori, dove purtroppo a volte si annidano piccoli spacciatori e tossicodipendenti che potrebbero influenzare le scelte degli studenti.
Non sono soltanto i più giovani a essere colpiti dal fenomeno: si pensi a quanto accaduto di recente a San Vito dei Normanni, dove un 30enne si è accasciato su di un marciapiedi probabilmente a causa di un malore dovuto all’assunzione di stupefacenti. Soccorso e trasportato in ospedale a Brindisi, gli sono stato diagnosticato un trauma cranio-facciale (conseguito alla caduta) e uno stato confusionale derivato dalla positività ai cannabinoidi. In casa sua, poi, gli investigatori hanno trovato e sequetsrato un involucro contenente 4,5 grammi di marijuana.
Nel mese di marzo, inoltre, un 48enne è stato denunciato a piede libero poiché trovato in possesso di 18 grammi di hashish: anch’egli, a seguito di un malore, è stato condotto in ospedale a Brindisi e negli slip gli è stata trovata, appunto, la sostanza. Gli accertamenti l’hanno riscontrato in preda a una tachiaritmia – stato di coma – dovuta proprio a un’intossicazione da stupefacenti e alcol.
Il problema dell’assunzione è comunque trasversale, coinvolgendo più fasce d’età e di condizione socioculturale: dallo studente all’operaio, dall’impiegato al professionista.