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Oggi la presentazione del Piano operativo comunale di protezione civile dopo l’approvazione in Consiglio


Sono stati approvati ieri dal Consiglio comunale e saranno presentati quest’oggi, a partire dalle 17,30, nell’aula consiliare di Oria, il Piano operativo comunale di protezione civile e il relativo regolamento. Dopo i saluti del sindaco Maria Lucia Carone, del comandante della polizia locale (e responsabile della protezione civile comunale) Angelo Chirulli, del responsabile della Prociv Arci di Oria Valentino Caniglia e del responsabile Avpc Oria Massimo Calò, relazionerà il disaster manager Pasquale Pagano, che ha redatto il Piano.

Ma cos’è e a cosa serve questo strumento? Un piano di emergenza non è altro che il progetto di tutte le attività coordinate e di tutte le procedure che dovranno essere adottate per fronteggiare un evento calamitoso atteso in un determinato territorio, in modo da garantire l’effettivo ed immediato impiego delle risorse necessarie al superamento dell’emergenza ed il ritorno alle normali condizioni di vita.

Il Piano operativo è il supporto operativo al quale il Sindaco si riferisce per gestire l’emergenza col massimo livello di efficacia.  Posto che solo attraverso una precisa distribuzione di sforzi volti a conoscere le vulnerabilità territoriali ed antropiche, ad organizzare una catena operativa finalizzata al superamento dell’evento, il sindaco disporrà quindi di un valido riferimento che determinerà un percorso organizzato in grado di sopperire alla confusione conseguente ad ogni evento calamitoso.

A livello comunale, si rende necessario arrivare ad un maggiore dettaglio che consenta agli operatori delle varie componenti della protezione civile di avere un quadro di riferimento corrispondente alla dimensione dell’evento atteso, della popolazione coinvolta, della viabilità alternativa, delle possibili vie di fuga, delle aree di attesa, di ricovero, di ammassamento e così via. Considerato che il rischio presente in un territorio può fare riferimento a diverse tipologie di evento (alluvioni, terremoti, frane…) il Piano deve prevedere uno o più “scenari di rischio”, a cui debbono o possono corrispondere diverse tipologie di intervento.

 

 

 

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