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Definì persona “non corretta” candidato, citato a giudizio l’ex sindaco di Francavilla

A sinistra Angelo di Noi, a destra Maurizio Bruno

L’ex sindaco di Francavilla Fontana Maurizio Bruno sarà chiamato a spiegare le ragioni per le quali, durante un comizio elettorale del 19 giugno 2018, poco prima del turno di ballottaggio, definì dal palco persona “non corretta” l’ex consigliere comunale Angelo di Noi (candidato nelle fila di Idea per Francavilla a sostegno del candidato sindaco Antonello Denuzzo e, in precedenza, consigliere di maggioranza in quota Pd proprio a sostegno del sindaco Bruno, prima di dichiararsi indipendente).

Nei giorni scorsi, l’ex primo cittadino, infatti, è stato citato a giudizio dal vice procuratore onorario Barbara Rizzato, con l’ipotesi di reato di diffamazione, e dovrà presentarsi il prossimo 21 novembre dinanzi al giudice di pace di Brindisi Nicoletta Erroi.

La citazione a giudizio di Bruno trae origine da un esposto presentato, il 18 settembre 2018, proprio da di Noi alla Procura della Repubblica di Brindisi.

Oltre a esporre il fatto specifico, nel documento, l’ex consigliere (dal 2014 al 2017) chiarisce come i rapporti personale con l’ex sindaco si fossero deteriorati per questioni politiche. Di Noi racconta di precedenti denigrazioni da presidente della Commissione consiliare Urbanistica e ambiente, in particolare quando chiese di avviare un’indagine interna da parte dello stesso organo in merito ad alcune tematiche di stretta attualità amministrativa.

Sempre a dire di di Noi, durante un Consiglio comunale, Bruno l’avrebbe minacciato di spostarlo in un’altra Commissione in quanto “di chiaro intralcio a probabili piani organizzativi” per la realizzazione di un campo da golf in territorio francavillese.

Il querelante indica poi un’altra presunta fonte di contrasto tra lui e l’allora sindaco, ossia l’idea – caldeggiata da di Noi – che il Comune sfruttasse di un impianto già esistente per la trasformazione della frazione organica dei rifiuti in biogas. L’audizione del titolare dell’impianto in Commissione – sostiene di Noi – fu però “categoricamente e immotivatamente vietata”.

E a proprio a quell’impianto si sarebbe riferito Bruno durante l’intervento elettorale del 19 giugno 2018, ma con termini che di Noi reputa non solo falsi, ma anche diffamatori nei suoi riguardi.

Per di Noi, quell’impianto, anziché come un’opportunità di sviluppo eco-compatibile ed economicamente conveniente, fu indicato da Bruno come qualcosa di “nefasto” per la città e coloro i quali erano favorevoli al suo utilizzo come complici di un “sistema” deleterio.

Affermazioni da cui l’ex consigliere comunale (peraltro, ingegnere che si occupa di ricerca e innovazione tecnologiche soprattutto in campo ambientale) si è sentito offeso e, anzi, leso nella reputazione politica, sociale e professionale.

Per attribuire i torti e le ragioni del caso, se ne riparlerà comunque nelle aule giudiziarie.

Bruno, intanto, si dice sereno: «Spiegherò tranquillamente cosa intendessi e perché, ma anche stavolta ho piena fiducia nel corretto corso della giustizia».

 

 

 

 

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