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Convalidato il fermo dell’indiziato dopo l’accoltellamento in piazza dei giorni scorsi

È stato convalidato il fermo d’indiziato di delitto nei confronti di Ivan Moscogiuri, 24enne francavillese, ritenuto l’autore dell’accoltellamento e del tentato omicidio di un 48enne e del ferimento di suo figlio 21enne. Dopo due giorni di irreperibilità, Moscogiuri si era costituito in caserma, accompagnato dal suo legale, nel pomeriggio dello scorso 4 febbraio: ora si trova in carcere a Brindisi.

La dinamica dei fatti 

Le 2,20 del 2 febbraio 2020. Nella piazza principale della Città degli Imperiali, piazza Umberto I, stando alle ricostruzioni dei carabinieri della Compagnia francavillese, il 21enne ha raggiunto il 48enne e il 28enne e ha inflitto loro più di dieci coltellate, poi è fuggito. Ad avere la peggio è stato il più anziano, trasportato in ospedale, dove gli è stato diagnosticato un “trauma toracico chiuso con emopneumotorace da ferita da coltello dorsale sx, spalla dx e sx”. Sottoposto a intervento chirurgico d’urgenza, è stato poi trasferito al Policlinico di Bari, nel reparto di Chirurgia toracica, dove tuttora si trova, non in pericolo di vita. Ferito anche il figlio, cui è stata riscontrata una “lieve ferita da taglio fianco dx”, giudicata guaribile in sette giorni.

Le indagini

Nel giro di pochi minuti, i militari dell’arma sono riusciti ad identificare l’accoltellatore grazie alle testimonianze raccolte in loco e alle immagini estrapolate dalle telecamere di sorveglianza del Comune. A seguito delle perquisizioni e delle pressioni effettuate a carico dei suoi parenti e per aver appreso dagli organi di stampa della sua identificazione, il 24enne – ormai sentitosi braccato – si è presentato negli uffici dell’Arma nel pomeriggio del 4 febbraio, in compagnia del suo avvocato di fiducia. Secondo gli investigatori, potrebbe essersi nascosto temporaneamente in una campagna isolata. La consulenza medico-legale richiesta ha confermato come le numerose coltellate inferte al rivale fossero “dirette in modo non equivoco a cagionarne la morte”. Di qui l’accusa di tentato omicidio e il fermo d’indiziato di delitto.

Il fermo indiziato di delitto

I militari dell’Arma, dopo aver raccolto chiari indizi di colpevolezza nei confronti del 24enne, lo hanno sottoposto a fermo d’indiziato di delitto per “tentato omicidio”. Il giudice per le indagini preliminari ha condiviso l’ipotesi ricostruttiva dei militari, convalidato il fermo e disposto il trasferimento cautelare in carcere dell’indiziato. L’intervallo di tempo trascorso tra i fatti e la costituzione in caserma avrebbe consentito al ricercato di nascondere l’arma impiegata (non ancora trovata) e a elaborare una presunta versione di comodo da fornire agli inquirenti, ma anche per organizzare una possibile fuga.

Il movente

Neppure a seguito dell’interrogatorio di garanzia è ancora emerso il movente che ha spinto l’indiziato al compimento di un gesto così efferato, ma pare che tra i protagonisti del fatto si sangue vi fossero dei precedenti dissapori.

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