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Fiumi di droga e soldi tra i Balcani e l’Italia: ordinanza cautelare per 17 persone


I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria del Comando provinciale di Brindisi e i colleghi del Reparto aeronavale di Bari e del Nucleo di frontiera marittima di stanza a Durazzo (Albania) hanno eseguito, quest’oggi (11 giugno 2020) un’ordinanza cautelare – tra domiciliari e obbligo di dimora – nei confronti di 17 persone coinvolto, a vario titolo, in un traffico internazionale di stupefacenti tra i Balcani e l’Italia. L’inchiesta, avviata nel 2017 dopo un inseguimento via mare a Costa Merlata (Ostuni), è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce: nel corso delle indagini, sono stati sequestrati 4mila chili di marijuana, più di mezzo chilo di cocaina, 27mila euro in contanti, un’imbarcazione, tre auto e una moto.Sui 17 destinatari del provvedimento – 40 in totale gli indagati, due arrestati in flagranza nei mesi passati –  due sono brindisini, uno di Francavilla Fontana, uno di Ceglie Messapica. Poi tarantini, un altro residente in provincia di Matera, nove albanesi di stanza a Roma, Arezzo, Rimini, Forlì.

L’ordinanza è stata eseguita a carico di: Teodoro Vindice, 44 anni, di Brindisi; Pierluigi Chionna, 40 anni, di Francavilla Fontana; Francesco Cardone, 31 anni, di Martina Franca (Taranto); Khay Blushaj Benard, 42 anni, Albania; Dharda Zaimir, 36 anni, nato in Albania; Troqe Amarildo, 30 anni, nato in Albania; Ymeri Klajdi, 39 anni, nato in Albania; Hoxha Kreshnik, 32 anni, nato in Albania.

Stando alle accuse, il presunto sodalizio sarebbe stato dedico a importazione, trasporto, detenzione e cessione di ingenti quantitativi di marijuana. La droga proveniva dalla cosiddetta “rotta balcanica” attraverso potenti gommoni e, oltre alle “piazze di spaccio” delle province di Brindisi e Taranto, era destinata ad acquirenti di altre regioni del Centro – Nord. Oltre al traffico di stupefacenti, anche il possesso di armi da fuoco, che erano impiegate per “convince” i clienti in ritardo coi pagamenti.

Inizialmente titolare del fascicolo era il pm brindisino Luca Miceli, poi è intervenuta la DDA di Lecce (sostituti procuratori Alberto Santacatterina e Giovanna Cannalire, poi anche procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi per la parte inerente la cooperazione internazionale per la cattura dei cittadini esteri).

Oltre ad aver eseguito l’ordinanza cautelare, il personale delle fiamme gialle ha denunciato anche 32 persone a loro volta implicate nella negoziazione di partite di droga.

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