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Francavilla, Curto: «Ok i 160 buoni Coldiretti per le famiglie bisognose, ma come sono state individuate?»

Euprepio Curto

Di seguito una nota dell’ex senatore e storico consigliere comunale – più volte candidato più suffragato in occasione delle elezioni amministrative – di Francavilla Fontana Euprepio Curto:

La notizia della emissione di 160 buoni del valore di 50 euro l’uno, spendibili nel mercatino della Coldiretti, e destinati a nuclei famigliari di francavillesi in situazione di grave disagio economico, non può che suscitare approvazione poiché qualsiasi azione idonea a rendere più lieve la vita del meno fortunati non può che essere apprezzata.

Pur tuttavia, non si scopre l’acqua calda se ci si sofferma su un dato di una crudezza assoluta: le famiglie francavillesi in stato di bisogno non sono 160 ma molte, molte di più. Almeno dieci volte di più, soprattutto in questo particolare momento storico caratterizzato dal sostanziale fermo di molte attività, comprese quelle irregolari.

Di conseguenza, a chi scrive appare legittimo (o no?) chiedere quali siano stati i criteri utilizzati nella individuazione dei più bisognosi. Lo impone il principio generale di trasparenza amministrativa, a cui va direttamente collegato quello della equità sociale.

Non intendiamo iscriverci al club dei maliziosi di professione, i quali, collegando il particolare momento politico al valore del buono, hanno ritenuto di interpretare, sin troppo maliziosamente, l’utilizzo di sia pur modeste risorse finanziarie (8.000,00 euro) per fini sociali. E però, in qualsiasi caso, pur fuori dall’assise comunale (per la fortuna di molti), non intendiamo rinunciare alla nostra funzione politica. Motivo per cui, utilizzando un certo tipo di gergo, chiediamo sommessamente di conoscere se vi sia stato un atto d’indirizzo politico in conseguenza del quale sono stati individuati i beneficiari.

Lo chiediamo perché sarebbe molto grave se da parte dei soggetti operativamente incaricati non se ne fosse tenuto conto. Ma lo sarebbe ancor di più se tale atto d’indirizzo non ci fosse stato affatto. Il che non equivarrebbe a sostenere l’assenza di una scelta politica, ma il suo esatto contrario!

Avv. Euprepio Curto

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