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La protesta: “FSE sospende 10 corse, la disorganizzazione dei bus non ricada sui lavoratori”

Di seguito una nota giunta in redazione:
“Fermate interessate: Francavilla Fontana – Villa Castelli – Ceglie Messapica – Ostuni – Speziale (Fasano) – Polignano a Mare – Bari Via Napoli – Bari Largo Ciaia
Apprendo con molto rammarico che dal 7 gennaio prossimo Ferrovie Sud Est sospenderà corse bus appartenenti alle linee 100, 110, 150, 160, 350, 370, 510, 530, 540, Leonardo.
Nella nota pubblicata in data 31 dicembre 2020 nel sito web di FSE, citando quanto dalla Società diramato, si legge che “per le necessità legate alla ripresa delle attività scolastiche in presenza” le summenzionate corse saranno sospese.
Pertanto, una rappresentanza di lavoratori pendolari, allarmata per le disposizioni di FSE, è preoccupata dalla situazione. In particolare, la loro preoccupazione nasce dalla sospensione della tratta in andata e ritorno Francavilla Fontana – Bari Largo Ciaia (nota come linea dei militari), che interessa non solo gli stessi militari, ma anche dipendenti civili e studenti di molti comuni del Brindisino e del Sud-Barese, trovando più comode queste corse dedicate rispetto a quelle gemelle, la cui partenza è successiva.
Dunque, pur nella consapevolezza della necessità di razionalizzazione delle corse per la ripresa delle attività scolastiche, i passeggeri interessati chiedono, laddove non fosse possibile il ripristino della suddetta corsa, l’impegno a trovare una corsa in grado di dare possibilità di raggiungere il posto di lavoro, istituti scolastici e università, in tempo utile.
È mai possibile che non si riescano a conciliare le esigenze degli studenti pendolari con quelle dei lavoratori? È davvero necessario che, puntualmente, ci debba essere una categoria di passeggeri che paghi il prezzo di una mancata organizzazione delle corse? Giorno dopo giorno, assistiamo ad una Regione allo sbando, nelle mani di chi probabilmente vive distante dalla realtà confusa e disorganizzata con cui i pugliesi sono costretti ad interfacciarsi.
Se in Puglia diventa difficoltoso persino andare a lavorare, c’è davvero qualcosa che non funziona. Intervenga il Governo Regionale e nello specifico l’Assessore ai Trasporti e Mobilità Sostenibile, Anita Maurodinoia, con la convocazione urgente di un tavolo al quale partecipino le società di TPL e si definisca, una volta per tutte, un piano di trasporti in grado di saper conciliare le esigenze di ogni tipologia di passeggeri, dagli studenti ai lavoratori. Studio e lavoro, oltre che diritti, devono essere necessità a cui nessuno, tantomeno la gestione dei trasporti, dovrebbe porre limiti o, ancor di più, causare disagi.
Donato L.”

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