Cerca
Close this search box.

Colpi di martello per “punire” una donna poi morta in ospedale: arrestati padre e figlio/i dettagli


Alle prime luci dell’alba del 26 gennaio 2021, a Ceglie Messapica, i carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, con la collaborazione nella fase esecutiva di personale del Comando provinciale di Brindisi e del Nucleo Cinofili di Modugno, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due soggetti, padre e figlio residenti proprio a Ceglie Messapica.In particolare, il Gip del Tribunale di Brindisi, in pieno accoglimento dell’impianto accusatorio formulato nella richiesta di misura depositata dal pubblico ministero, ha emesso il provvedimento cautelare nei confronti di:

  • Giovanni Vacca, 39 anni, divorziato, già noto, disoccupato;
  • Christian Vacca, 20 anni.

Il reato contestato a entrambi è l’omicidio aggravato “perché in concorso tra loro […] bloccandola alle spalle e facendola cadere e sbattere anche con la testa per terra, Vacca Christian, attingendola con un martello da carpentiere […] e con calci e pugni che le procuravano evidenti ecchimosi ed ematomi sul torace, sull’addome e sul fianco sinistro, profittando delle circostanze di tempo e di persona tali da ostacolare la privata difesa (giacché agivano in ora notturna), cagionavano la morte di NACCI Sonia, ripetutamente colpendola in modo selvaggio, così determinando anche un traumatismo della milza con ferita aperta, la cui asportazione, non evitava il decesso […]”.

L’attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi e condotta dai militari del N.O.R. della Compagnia di San Vito dei Normanni (BR), supportati dai colleghi della Stazione di Ceglie Messapica e del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Brindisi per le operazioni di sopralluogo e repertamento, è scaturita da quanto accaduto a Sonia Nacci, 43enne madre di un minore, residente a Ceglie Messapica, deceduta presso l’ospedale di Taranto dopo essere stata selvaggiamente picchiata nella notte tra il 21 e il 22 dicembre scorso.

Il 22 dicembre 2020, alle ore 2:30 circa, a Ceglie Messapica, personale del locale 118 contattato dal figlio convivente della donna, è intervenuto presso l’abitazione della signora Nacci, che lamentava fortissimi dolori addominali e mal di testa.

Quando il medico è giunto sul posto, la donna è riuscita a riferire di aver subìto un’aggressione fisica, in strada, da parte di sconosciuti ed è stata dunque trasportata presso l’ospedale di Francavilla Fontana, per ricevere le cure del caso.

Considerate le condizioni critiche in cui è giunta presso la struttura ospedaliera, la donna è stata immediatamente trasportata in sala operatoria dove – a causa di una importante emorragia interna dovuta alle percosse subite – le è stata asportata la milza nel tentativo di salvarle la vita. Successivamente trasportata presso l’ospedale di Taranto per ricevere cure più adeguate anche in ragione di altre patologie di cui la stessa soffriva, è tuttavia deceduta nel pomeriggio della stessa giornata per “shock traumatico a larga componente emorragica”.

A seguito delle attività investigative coordinate dalla Procura di Brindisi, è stato possibile:

  • appurare come non fosse vero che la vittima non conoscesse i suoi aggressori;
  • raccogliere elementi di prova nei confronti degli indagati;
  • riscontrare quanto emerso nel corso delle indagini anche relativamente alle dichiarazioni fornite agli inquirenti da persone informate sui fatti;
  • ricostruire la dinamica e il movente da cui emerge che Nacci, volendo acquistare altro stupefacente nonostante verosimili debiti pregressi non saldati, nella serata del 22 dicembre ha avuto una lite telefonica con la moglie di Giovanni Vacca e si è diretta a piedi presso la loro abitazione, nella speranza di ottenere comunque altre dosi.

Una volta giunta presso l’abitazione dei Vacca, sarebbe scaturita una lite tra le donne, alla quale si sarebbero poi uniti i due indagati.

Di qui, la volontà di “darle una lezione” da parte di padre e figlio, che avrebbero bloccato da dietro la donna per poi picchiarla con una “mazzetta” in ferro, utilizzata da Giovanni Vacca in alcuni lavori di ristrutturazione che lo stesso stava effettuando presso un’abitazione ubicata di fronte, e con calci e pugni così violenti e tutti diretti al fianco sinistro della vittima tali da cagionarle lesioni mortali.

Nel corso dell’attività d’indagine e a seguito delle odierne operazioni di polizia giudiziaria, i militari hanno sequestrato:

  • i cellulari dei due indagati, da cui emerge anche l’attività di spaccio di stupefacenti;
  • la mazzetta verosimilmente utilizzata per sferrare il colpo mortale alla donna, giacché il medico legale incaricato di eseguire l’autopsia, disposta dall’Autorità giudiziaria, ha riscontrato che la sua superficie battente, al contrario di quelle di altri due analoghi strumenti da lavoro pure trovati nella diretta disponibilità degli indagati, è perfettamente compatibile con una delle impronte lasciate sul corpo della vittima;
  • più quantità di sostanza stupefacente ceduta a coloro i quali sembrano essere stati, come Sonia Nacci, “clienti” continuativi dei due indagati.

Resta aggiornato

Iscriviti alle nostre newsletter

WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com