Il noto imprenditore francavillese Massimo Bianco, dopo l’interrogatorio fiume di ieri, quando per due ore e mezza ha risposto alle domande del Gip e del sostituto procuratore di Potenza, è stato scarcerato: per lui la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari a casa sua nella Città degli Imperiali. Nella prima “giostra degli interrogatori, infatti, Bianco – difeso dagli avvocati Domenico Attanasi del Foro di Brindisi e Sebastiano Flora del Foro di Potenza – era stato l’unico a ribattere punto su punto ai magistrati, mentre il principale indagato (il giudice Gianmarco Galiano), difeso dall’avvocato Raul pellegrini del Foro di Foggia, si era avvalaso della facoltà di non rispondere, e il commercialista Francesco Oreste Pepe Milizia, difeso dall’avvocato Roberto Palmisano del Foro di Brindisi, aveva rilasciato dichiarazioni spontanee. Per loro due, al momento, in attesa di eventuale istanza al Riesame, nessuna attenuazione della misura. Rimangono reclusi a Melfi.L’inchiesta è quella condotta in prima persona dal procuratore capo di Potenza Francesco Curcio e dai suoi collaboratori, con le indagini delegate alla guardia di finanza di Brindisi che, nei giorni scorsi, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sei persone indagate: tre in carcere, altrettante ai domiciliari. Sono tuttora in corso gli interrogatori di garanzia nei confronti degli arrestati domiciliari: Federica Spina (avvocata ed ex moglie di Galiano), difesa dall’avvocato Lorenzo Bullo del Foro di Taranto, si è avvalsa della facoltà di non rispondere; domani toccherà all’avvocato Francesco Bianco, cugino dell’imprenditore Massimo e difeso dal collega Attanasi. Annalisa Formosi, ingegnera difesa da Francesco Paolo Sisto del Foro di Bari e Angela Pignatari del Foro di Potenza, verrà infine ascoltata dopodomani.
