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La testimonianza di un medico di famiglia: “Pronto a vaccinare tutto e tutti, ma dateci dosi e indicazioni precise”

Carissimo Direttore,

io e Lei ci conosciamo da tempo e penso ci stimiamo reciprocamente.

Intanto, voglio farLe anche pubblicamente i complimenti per il lavoro che svolgete e che in questa pandemia è stato ed è a tutt’oggi esemplare, responsabile e senza sensazionalismi. Lo Strillone ha acquistato ancora più credibilità ma su questo non c’erano dubbi.

Le scrivo per altro e vorrei che pubblicasse, se possibile, questa mia comunicazione.

La prego di mantenere il mio anonimato per i motivi che ben comprenderà.

Come sa, sono un medico di medicina generale (MMG) e proprio ieri noi medici di famiglia siamo stati a colloquio tra noi e col presidente della Regione Michele Emiliano.

Io sono già vaccinato con seconda dose e sono tra quelli disponibili a effettuare le vaccinazioni a quanta più gente possibile. Ci sono diversi miei colleghi non così predisposti e rispetto le loro scelte anche se non le condivido.

Io sono uno di quei medici che ricevono sempre i pazienti con le dovute precauzioni e che, finito il turno di lavoro, prestano la propria opera nei centri vaccinali della provincia e della regione, ma Le confido che sono stato anche fuori. L’ho fatto anche per cambiare aria e per spostarmi, ma soprattutto per dare il mio contributo finché posso. Credo che noi sanitari abbiamo un compito molto difficile e dobbiamo assumerci le nostre responsabilità.

Ma veniamo al dunque. Come Lei ben sa, si parla della possibilità di vaccinare negli ambulatori medici. E io ho dato la mia disponibilità a farlo senza limitarmi ai miei pazienti. Da me può o potrebbe venire chiunque.

Altri miei colleghi non sono dello stesso parere e rispetto le loro decisioni in merito.

Detto ciò, non esiste ad oggi una disciplina in materia, non abbiamo dosi da somministrare, non ci sono le quote dei riservisti e tante altre cose.

Siamo ancora al tempo delle parole quando questo sarebbe il tempo dei fatti.

Sia chiaro che la mia non è una critica politica perché ho massima stima del presidente Emiliano e dell’assessore Lopalco, come ne ho per i vertici nazionali.

L’organizzazione però non va ancora bene. Noi medici generici ci siamo in buona parte ma dateci carta bianca e libertà di movimento, direttive specifiche, altrimenti non sappiamo come fare bene il nostro volontariato perché sostanzialmente di quello si tratta.

Mi scuso per lo sfogo Direttore, ma credo che sia giusto sempre raccontare ogni parte di una storia complessa come è anche la nostra di medici “condotti” in questo difficilissimo periodo storico che stiamo tutti vivendo.

La abbraccio nella speranza di poter di nuovo prendere un caffè insieme.

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