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Non sapeva di quell’arsenale in campagna: 25enne assolto per non aver commesso il fatto


Non commise il fatto: al massimo una connivenza non punibile, ma nessun concorso. Rocco Bigi, oggi 25enne, è stato assolto in abbreviato dal Gup Maurizio Saso del Tribunale di Brindisi dopo essere stato accusato, con altre tre persone, di aver detenuto e nascosto (interrato) un piccolo arsenale. La scoperta, nel 2017 (era il 16 settembre) fu fatta dai carabinieri della Compagnia di Francavilla Fontana in contrada Pallone, dove furono rinvenuti:

–   Un fucile mitragliatore “kalashnikov – AK47”, con matricola, munito di silenziatore, nascosto in un tubo pvc incastonato in un muretto a secco;

–   Un ordigno esplosivo di manifattura artigianale, contenente 340 grammi di miscela esplosiva, innesco pirotecnico con attivazione elettrica mediante ricevitore radiofrequenza e radiocomando, posto interno di un tubo pvc occultato sulla tettoia del ripostiglio;

–   Un manufatto cilindrico contenente un chilo du esplosivo da cava, riposto all’interno di un tubo pvc occultato anch’esso sulla tettoia del ripostiglio;

–   Un serbatoio monofilare per pistola, celato all’interno del magazzino;

–   Sette artifizi pirotecnici IV categoria, cui tre tipo “supermagnum” e quattro tipo “atomic di blasio elio”, occultati interno magazzino;

–   Sette accenditori di fattura artigianale, realizzati con lampadine auto/moto ed esplosivo da lancio, posti in recipiente in plastica interrato;

–   25 chili di esplosivo tipo “tritolo”, allo stato solido in grani di varie pezzature, occultato in taniche in plastica abilmente interrate.

L’avvocato Michele Iaia

Bigi è stato difeso a processo dall’avvocato Michele Iaia del Foro di Bari, il quale ha saputo dimostrare l’estraeità ai fatti del suo assistito, genero del principale indagato (Damiano Parisi, oggi, 63enne, già condannato per i reati contestatigli). In sostanza, Bigi sarebbe stato all’oscuro della presenza di armi ed esplosivi in quel terreno setacciato dai militari dell’Arma. Questa, insomma, la verità processuale cristallizzata dal giudice dell’udienza preliminare.

 

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