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Francavilla, prove di centrosinistra allargato in ottica 2023: Denuzzo-bis? Il centrodestra osserva e si riorganizza

Foto: Emanuele Rametta

di Eliseo Zanzarelli

Il 2023 non è poi così lontano come potrebbe apparire e in quel di Francavilla Fontana si comincia a pensare anche al futuro amministrativo.

Il mandato conquistato nel 2018, anche un po’ a sorpresa, da Antonello Denuzzo e dalle liste civiche a suo sostegno, sta per volgere al termine: scadrà, infatti, nella primavera del prossimo anno. Ed è proprio poco più di un anno quello che separa l’attuale Amministrazione dalla riprova delle nuove elezioni.

Per forza di cose, il primo cittadino in carica sarà o dovrebbe essere della partita, anche se nel frattempo – pandemia a parte – diverse cose sono cambiate sia all’interno che all’esterno della coalizione di maggioranza da tre anni e mezzo al timone di Castello Imperiali.

Intanto, c’è stato un allargamento ai 5 Stelle con l’ingresso in Giunta di Giuseppe Ricchiuti, subentrato al dimissionario Antonio Martina (Idea per Francavilla).

Ora, però, potrebbero aprirsi nuovi scenari. Lo stesso Denuzzo, infatti, nei giorni scorsi ha incontrato nella storica sede di vico Salerno i massimi esponenti del Partito democratico, capeggiati dal consigliere regionale ed ex sindaco Maurizio Bruno.

Nel corso di quell’incontro – dai toni, come si suol dire, distesi – si è parlato del domani e di programmi, ma non di nomi. Nel senso che tutto, semmai, dovrà passare dal progetto prima che dalle persone.

E, allora, si è fatto il punto su quanto è stato realizzato e anche su quanto avrebbe dovuto essere realizzato ed è invece in una fase di stallo, tipo la nuova sede del “Fermi”, solo per portare un esempio concreto tra i molti.

Di ciò e di altre cose si è discusso con la serenità di una potenziale apertura, di sicuro non incondizionata.

L’obiettivo sembra quello di un’estensione nell’ottica di un centrosinistra allargato. Se cosi dovesse essere, quanti seguirebbero Denuzzo nella direzione del Pd?

Vi è da considerare, inoltre, che il redivivo Bruno resta pur sempre un asso nella manica o, a seconda dei punti di vista, un possibile bastone tra le ruote.

Dopo la cocente e inaspettata sconfitta al ballottaggio 2018 e nonostante l’affermazione alle regionali, Bruno continuerebbe a coltivare il sogno di tornare a sedere sulla poltrona più importante della Città degli Imperiali.

Poltrona sulla quale Denuzzo continuerebbe a sedere volentieri, per continuare nel progetto di cambiamento avviato quella volta e ancora, dati alla mano, non del tutto compiutosi.

Il tempo, insomma, stringe ma di acqua sotto i ponti dovrà passarne ancora tanta. Se saran rose, fioriranno a primavera. Se saranno crisantemi, appassiranno. Per ora di crisantemi neppure l’ombra, domani chissà.

Nel frattempo, il centrodestra – sfaldato di suo, ma pronto a sua volta a ricucire strappi e rinsaldare rapporti – se ne sta alla finestra. Molto dipenderà, anche in quel caso, da cosa e da chi.

Si può tranquillamente concludere che, oggi come oggi, l’Amministrazione Denuzzo non è affatto in bilico. Il quinquennio “naturale” è e sarà salvo. Il prossimo lustro, invece, è tutto da immaginare, inventare, progettare, nel caso condividere. Certezze poche, scenari molti.

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