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Culto & polemiche per Santa Lucia: ex sindaco in visita a Siracusa. Perché proprio lui? E il parroco torna con un “tesoretto”

Il culto di Santa Lucia è un “must” a Erchie. Sul culto della santa protettrice (la patrona è Sant’Irene) si sono spese molto le passate amministrazioni comunali guidate dall’ex sindaco, oggi semplice consigliere comunale di minoranza, Giuseppe Margheriti.

Quello stesso culto, se possibile, è ancora più radicato in realtà più popolose quali Siracusa e Venezia. Negli anni passati, proprio da Siracusa e Venezia sono giunti – con tutte le precauzioni di sicurezza del caso – le reliquie di colei che è anche considerata protettrice della vista sia l’omero (custodito a Siracusa, sua città natale) sia il corpo (custodito a Venezia).

Nei giorni scorsi, una delegazione partita da Erchie, con a capo il parroco dell’Unità pastorale ercolana don Pietro Oronzo Cinieri sono stati ospiti nel capoluogo di provincia siciliano, da dove sono idealmente tornati con un tesoretto mica male: un noto storico e artista siracusano – Tanino Golino di Canicattini Bagni – ha deciso di regalare al Santuario di Santa Lucia in Erchie tutta una serie di preziosi ed esclusivi cimeli per comporre un piccolo museo nello stesso luogo di culto in occasione di una delle ricorrenze annuali in onore della protettrice nei giorni 4 e 5 giugno. “Alla scoperta del vero volto di Santa Lucia”, il titolo dell’iniziativa. 

Qualcosa di bello e pacifico, insomma. Eppure non sono mancate le polemiche: per quale motivo a Siracusa ci è andato l’ex sindaco e non invece un rappresentante dell’Amministrazione in carica? Una domanda che si sono posta diverse persone in seno alla maggioranza, che nel 2020 si impose su Chiara Saracino, “delfina” di Margheriti e principale sfidante dell’attuale sindaco Pasquale Nicolì.
Domanda alla quale, al di là del garbo istituzionale, non è neppure troppo difficile dare una risposta.

Margheriti, per tre volte sindaco di Erchie, instaurò già nel 2007 un legame molto stretto con Siracusa, tanto che le due comunità siglarono un gemellaggio nel nome di Santa Lucia. 

Nel 2009 giunse nel Brindisino l’omero della santa, mentre nel 2014 e nel 2019 ci furono due grandi feste, religiose e laiche, per accogliere il corpo di Lucia, fino ad allora custodito con gelosa devozione a Venezia. 

Il parroco, l’ex sindaco e l’artista

Interpellato sul presunto sgarbo istituzionale, l’ex sindaco glissa e si mostra accomodante: “Ma quale sgarbo? Non ci ho pensato minimamente, mi hanno invitato, in virtù di un rapporto costruito negli anni, e semplicemente ci sono andato, senza la benché minima intenzione di farmi bello o di scavalcare qualcuno. Dirò di più: nei miei anni da sindaco mi sono molto speso per il turismo religioso e con le mie amministrazioni nel turismo reliogioso abbiamo speso energie e risorse, poi sono nati persino dei rapporti di amicizia, come quelli con i componenti della Deputazione siracusana e con lo stesso attuale sindaco Francesco Italia”.

Quindi nessun incidente diplomatico? “Assolutamente, anzi. Questi sono temi che non dovrebbero dividere ma al massimo unire, se possibile lasciamo da parte le questioni personali e politiche dalla fede… Tant’è vero che sarei disposto a collaborare con il sindaco Nicolì e la sua Amministrazione per proseguire lungo la strada dal sottoscritto intrapresa in passato, una strada pensata proprio per perpetuarsi nel tempo a prescindere da chi avrebbe amministrato. Se vogliono, sanno dove e come trovarmi; ma ripeto: da parte mia, su questo aspetto, nessuna polemica né strumentalizzazione. Santa Lucia è di tutti i cittadini ercolani e di chiunque voglia venerarla, a Erchie o altrove”.

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