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Francavilla, segnalare i lecci di Castello Imperiali come alberi monumentali per salvarli dalla morte

[Nell’immagine sopra, un cartello comparso nei mesi scorsi sui lecci di Castello Imperiali. Nulla a che fare con l’iniziativa che si riporta nel post]

Qui di seguito una nota da parte della professoressa Alessandra Suma, che invita a segnalare i lecci intorno a Castello Imperiali – destinati all’estirpazione – quali alberi monumentali e dunque intoccabili:

Gentilissime Redazioni,

siamo a Francavilla Fontana in provincia di Brindisi,

i lecci da segnalare costituiscono, data la contiguità urbanistica e storica col Palazzo Imperiali (ultimato nel 1730) una sorta di parco urbano.

Di dimensioni e portamento diversi tra loro, questi alberi, hanno sempre rappresentato un unicum col Parco delle Rimembranze creato nel 1919, per ricordare, intorno al luogo simbolo di Francavilla (Palazzo Imperiali) tutti i francavillesi caduti durante il primo conflitto mondiale: a ogni albero piantato fu dato il nome di un caduto. Il numero dei caduti era 298.  

I maestosi lecci in questione, molti dei quali secolari, oltre ad avere un valore a sé – un valore etnoantropologico (tutelato dalla normativa vigente, con riscontro nel D.Lg. vo n. 42/2004), dal momento che per decine e decine di anni hanno costituito e ancora adesso rappresentano un filo diretto col cielo, con l’aldilà… depositari di credenze e tradizioni popolari, religiose e pagane – fanno parte di Noi.

Sin da quando, ai primi del 900, questi lecci – che furono ripiantati, sulle spoglie del primordiale lecceto, per creare ombra sulla strada in cui si  svolgeva tutta la vita cittadina- venivano utilizzati in maniera oltre che funzionale anche mistica.

Infatti, questi nostri amati alberi incarnano da sempre una radicata tradizione popolare. Come se riuscissero ad intercedere con i Morti, i Santi e la Madonna, gli si son sempre stati affidati pezzi dell’anima; custodi di fioretti e preghiere, su quei rami – al passaggio delle Processioni religiose – si soleva appendere lettere per chiedere Grazie, cuori di Gesu’, immaginette Sacre e le caratteristiche lanterne illuminate ad olio, per omaggio e devozione.

Ancora adesso, le scuole, i cittadini, le Associazioni e persino il Comune li utilizzano per veicolare messaggi importanti, in determinati momenti e periodi dell’anno… e non di certo volantini, ma disegni e lettere con valore simbolico, culturale e antropologico.

Quei lecci, espressione della nostra macchia mediterranea, costituiscono il senso floristico della nostra Terra perché anticamente, prima della costruzione del borgo di Casalvetere, questi luoghi- foreste della terra d’Otranto- erano ricoperti da lecceti.

Tali alberi, oltre ad avere un’importanza ambientale incredibile, in un contesto urbano, costituiscono un elemento paesaggistico afferente al Palazzo Imperiali, quindi fanno parte di un complesso architettonico di pregio.

L’area su cui insistono tutti gli antichi lecci è sottoposta a due vincoli, uno regionale (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale) e l’altro comunale (Piano Recupero Particolareggiato del 1996) istituito per la salvaguardia dell’originalità del Centri Storico.

Un fac simile del modello da compilare, cliccare sull’immagine per ingrandirla

I filari di lecci intorno al castello, che racchiudono in sé simboli e misteri del popolo francavillese, rappresentano una meravigliosa e monumentale corona di alberi che suggella, in un perfetto binomio, ciò che l’uomo ha costruito e ciò che in natura ha trovato… tutto ciò per cui vale la pena vivere!!!

Si sente perciò l’esigenza di segnalare questi maestosi lecci, sopravvissuti a guerre e generazioni -custodi della Nostra Memoria Storica – agli uffici competenti affinché possano godere della tutela che spetta loro di diritto, rientrando nella lista di quelli censiti come Alberi Monumentali.

Pertanto si ritiene che essi soddisfino almeno 4 dei 7 criteri necessari e indispensabili per la definizione di alberi monumentali. 

Ovvero:

1)VALORE ECOLOGICO;
2)PREGIO NATURALISTICO LEGATO ALL’ETA’ ED ALLE DIMENSIONI, A FORMA E PORTAMENTO;
3)PREGIO PAESAGGISTICO;
4)PREGIO STORICO CULTURALE RELIGIOSO.  

PS) Ci tengo a sottolineare che questi lecci qui li chiamiamo “carucci”, proprio perché la gente vi è molto legata. Quindi è da attribuire ad essi, anche un VALORE ETNOANTROPOLOGICO.

Il modulo lo trovate sul sito “COME SEGNALARE UN ALBERO MONUMENTALE”,

da inviare 

a PEC: 

protocollo.sezionerisorsesostenibili@pec.rupar.puglia.it

d.campanile@regione.puglia.it

r.milano@regione.puglia.it

a.cerofolini@politicheagricole.it

l.canini@politicheagricole.it
m.pollastrone@politicheagricole.it

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