All’alba di oggi, martedì 8 agosto, i carabinieri della Compagnia di Massafra, supportati dai colleghi cinofili di Modugno, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare – emessa dal gip del Tribunale di Taranto su richiesta della Procura – a carico di sei persone fra le province jonica e di Brindisi. I reati contestati sono di detenzione ai fini di spaccio e cessione di sostanze stupefacenti, quali cocaina, hashish e marijuana. Quattro sono finiti in carcere, gli altri due ai domiciliari.
L’indagine fu avviata nel mese di luglio 2021 e si concentrò inizialmente su di una fitta rete di spaccio nel comune di Palagiano. Le tecniche investigative – appostamenti, controlli su strada, pedinamenti ma anche intercettazioni e riprese – hanno consentito di mettere a fuoco un’attività di concorso nello spaccio da parte degli indagati, persino fuori dai confini provinciali tarantini. Uno degli indagati avrebbe curato i canali forestieri, diretto il “lavoro” dei singoli pusher, indicato i luoghi in cui piazzare la droga e provveduto anche in modo violento al recupero dei crediti.
La sostanza era approvvigionata sia nella provincia di Brindisi che in quella di Taranto. E tra gli indagati ristretti in carcere figura anche un fornitore del Brindisino, già noto alle forze dell’ordine, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno e in odor di mafia.
Secondo quanto emerso in fase d’indagine, gli stupefacenti erano spesso nascosti in periferia ma a ridosso del centro abitato e sempre disponibili per prelievi e piazzamenti certosini: si prendeva ogni volta la quantità esatta necessaria a soddisfare le richieste dei consumatori. Le cessioni droga-denaro invece avvenivano nei vicoli del centro storico di Palagiano, dove le sostanze erano trasportate a bordo di monopattini e bici elettriche, ottimi per fughe più agevoli nelle stradine in caso di intervento delle forze dell’ordine.
