Ha ucciso sua madre, ferito suo padre e poi si è suicidato gettandosi di sotto da casa sua al secondo piano. È accaduto prima delle 17 di ieri in via Luigi Errico, traversa della più frequentata via Torre Santa Susanna, a Latiano. Il 32enne Mirco De Milito, operaio presso lo stabilimento Avio Aero a Brindisi, ha brandito un’accetta per sfogarsi contro i genitori, coi quali evidentemente non aveva rapporti idilliaci. Dissapori che a quanto pare erano risalenti nel tempo e che sono culminati, purtroppo, in una tragedia domestica che ha scosso l’intera comunità latianese, dove la famiglia De Milito e lo stesso Mirco erano molto conosciuti. Per la donna non c’è stato purtroppo sin da subito nulla da fare, è caduta sotto i colpi che le sono stati inferti; il marito Rino, invece, era vivo quando sono arrivati i soccorsi ed è stato trasportato in pronto soccorso a Brindisi. Il figlio si è lasciato andare giù in strada dall’abitazione al secondo piano in cui la famiglia risiede: sarebbe morto sul colpo dopo aver battuto la testa sull’asfalto. Ad essersi accorti di quanto accaduto sono stati alcuni vicini di casa che, dopo aver notato per strada il corpo riverso del 32enne, si sono precipitati a controllare nell’appartamento. La porta d’ingresso era aperta e sull’uscio vi era il padre del giovane, sanguinante: presenta profonde ferite ed i medici del Perrino si sono riservati la prognosi. Il corpo esanime della moglie si trovava invece in cucina, dentro una pozza di sangue. Sul posto sono poi giunti i carabinieri della Stazione di Latiano e quelli della Compagnia di San Vito dei Normanni, al comando del capitano Vito Sacchi, che hanno sequestrato l’arma del delitto, il luogo del crimine e cominciato a raccogliere testimonianze. La strada è stata chiusa al traffico e alla curiosità della gente che – incredula – vi si cominciava a riversare. Mirco De Milito era noto in paese – Latiano conta circa 14.500 mila abitanti che si conoscono un po’ tutti – come una persona mite e abbastanza taciturna, anche se ultimamente, ha riferito qualcuno, sembrava un po’ strano e fin troppo assorto nei suoi pensieri. Pare si fosse lasciato da poco con la ragazza e assisteva sua madre, gravemente ammalata, oltre a suo padre. Inoltre, di recente avrebbe avuto anche qualche problema al lavoro dov’era rientrato dopo un periodo di sospensione disciplinare cautelare. “In questi momenti la comunità tutta deve stringersi nel dolore della famiglia e contemplare solo il silenzio” – ha commentato il sindaco di Latiano Cosimo Maiorano. Non appena sarà nelle condizioni di parlare più lucidamente, gli investigatori e il magistrato ascolteranno il racconto dei fatti da parte dell’unico sopravvissuto: il padre. Intanto, sia la salma della donna deceduta sia quella del 32enne sono sotto sequestro per essere sottoposte a eventuali accertamenti prima dei funerali e della tumulazione. Un dramma che nessuno nella tranquilla cittadina si aspettava, un dramma – giammai giustificabile – forse indotto dall’esasperazione di un giovane uomo sopraffatto da ansie, preoccupazioni e problemi.
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