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È nata “Apoteca Winery”: tra storia, passione e incanto, i migliori vini del Salento dai vigneti di Oria direttamente in tavola. Un sogno che si fa realtà

È stata presentata venerdì scorso, nella suggestiva cornice di Palazzo Martini a Oria, “Apoteca Winery” di Costanzo D’Angeli e sua moglie Anna Maria. Partiamo dal nome: l’apoteca, nelle case dell’antica Roma, era il deposito delle provvigioni e in particolare del vino che tanto piaceva agli dei ma pure agli uomini e ovviamente alle donne.

“Apoteca Winery” altro non è che la diramazione di una passione che Costanzo ha ereditato dal suo omonimo nonno, che in contrada Pasuni era un coltivatore diretto principalmente di vigneti.

Il giovane Costanzo amava seguire suo nonno nei campi, ascoltarne i suoi racconti e perdersi nella magia di quelle terre che trasudavano storia, fatiche e soddisfazioni: erano tempi in cui – molto più che oggi – la vendemmia si trasformava in una grande festa di paese, esondando dalle campagne e raggiungendo strade e piazze.

Un racconto in particolare stimolò la curiosità di Costanzo: quello del “Guerrin Meschino”. Costui era un giovane cavaliere che sfuggì ai suoi falsi genitori – Re Milone (Milos) e Fenisia – e giunse in Puglia, proprio in contrada Pasuni per poter riabbracciare i suoi veri mamma e papà che erano tenuti prigionieri a Taranto. Prima di poterlo fare, però, dovette sfidare un usurpatore chiamato “Recchi ti ciucciu” (Aftì, orecchie d’asino). Tutti questi nomi ricorrono nella linea vinicola di “Apoteca Winery” ed etichettano altrettanti vini, molto diversi tra loro.

Sospinto dall’incanto di quella sua gioventù così semplice eppure così ricca, agli inizi del 2000 si sobbarcò il non facile compito di gestire da sé una parte dei vigneti impiantati dal nonno e successivamente acquistò un vigneto tutto suo ma già impiantato da 1950.

Con sua moglie Anna Maria, sempre al suo fianco per spronarlo e aiutarlo, nel 2007 comprarono altre terre con un’idea ben precisa: non soltanto vendere a terzi le loro uve, ma anche produrre da sé. Nel 2010 nacque così “L’Apoteca”, con produzione di vino sfuso peraltro molto apprezzato.

E siamo giunti a questa fine 2023. I tempi, come il vino, erano maturi per lanciare la prosecuzione di un sogno: i vini in bottiglia a marchio “Apoteca Winery”. L’altra sera, alla presenza del sindaco Cosimo Ferretti, del suo vice Michele Locorotondo, delle assessore Elena Marrazzi e Imma Torchiani, del sommelier Ais Puglia Antonio Giovane e dinanzi al un folto pubblico, la presentazione ufficiale a cura di Sandro Dell’Aquila (che cura l’intera comunicazione del progetto).

Sono pronti a sbarcare sulle tavole, aggiungendovi quel tocco di gusto e poesia in più:

GUERRIN MESCHINO – PRIMITIVO IGP SALENTO Vino dal colore rosso rubino con riflessi violacei. Naso fine ed elegante. Ricorda la prugna e le spezie; FENISIA – CHARDONNAY IGP SALENTO Vino bianco elegante. Di colore giallo paglierino con riflessi dorati dal profumo fine ed elegante; MILOS – NEGROAMARO ROSATO IGP SALENTO Vino rosato fresco, sapido, dai profumi di pompelmo rosa. Classico vino da tutto pasto; AFTÌ – CHARDONNAY IGP PUGLIA Vino frizzante dal colore paglierino brillante con riflessi verdolini. Ha un profumo ampio e con note floreali.

La gallery dell’evento dell’altra sera:

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