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La denuncia: “Vi racconto lo sciopero dei medici: tac urgente rimandata a chissà quando. Dispetto al Governo? No, a un paziente oncologico”

Di seguito la disavventura – una delle tante – patita oggi (5 dicembre) da un paziente, che risiede in provincia di Brindisi, presso l’ospedale Antonio Perrino. Causa sciopero, una tac attesa per mesi è stata annullata e rinviata a… data da destinarsi. Prima disponibilità, per ora, 10 dicembre 2024. Il racconto del figlio:

Dopo tanto attendere, oggi finalmente ho accompagnato mio padre in ospedale a Brindisi dove si sarebbe dovuto sottoporre a una tac. Siccome è un paziente oncologico e allettato, ho dovuto mettere un’autoambulanza privata (che ovviamente ho pagato). Sin qui, nulla di strano. Ci presentiamo alle 14.30 al secondo piano e notiamo – con gli operatori del mezzo di soccorso – un’atmosfera strana, quasi di caos calmo. Citofoniamo e non ci risponde nessuno.

Dopo un po’ si presenta dietro lo sportello a vetri un’infermiera che, come se fosse la cosa più normale del mondo, comunica a tutti noi in attesa che per oggi non se ne sarebbe fatto nulla a causa di uno sciopero del personale sanitario contro la manovra finanziaria, ritenuta penalizzante, del Governo Meloni.

Ci si guarda tutti increduli e comincia a volare anche qualche ‘vaffa’ ma in un clima di civiltà. Si chiedono spiegazioni, ma non ce ne sono: nessun esame oggi, niente di niente. ‘Tra l’altro siete stati avvisati telefonicamente’. Cosa nel nostro caso non rispondente al vero.

E allora ci si aspetta che gli esami slittati oggi possano essere effettuati a stretto giro nei prossimi giorni. Invece scopriamo che sarà tutto da rifare: esame annullato, nuova richiesta del medico curante, richiesta al Cup.

Sono sceso di sotto, al primo piano, per riprenotare: prima data utile, 10 dicembre 2024. Un’eternità per un paziente oncologico grave e allettato come mio padre, che per inciso aveva dovuto pure subire lo stress del trasporto in ospedale sotto una pioggia scrosciante (è stato molto complicato caricarlo e scaricarlo dall’ambulanza).

Capite? Scioperavano contro il Governo Meloni e a favore delle proprie tasche i nostri presunti eroi del quotidiano, senza però garantire neppure un minimo di servizio essenziale. Non so se mio padre tra un anno ci sarà ancora, so che in teoria la salute vale più di un euro in più o in meno sulla pensione. Valuterò coi miei legali se ci saranno gli estremi per denunciare un’interruzione di pubblico servizio, perché il dispetto oggi non l’hanno fatto alla Meloni o a Salvini ma a un povero ammalato e ai suoi familiari che si erano dovuti ovviamente organizzare per stargli a fianco. Complimenti vivissimi a questi cavalieri del lavoro!

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