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Operatore sanitario arrestato per estorsione: rimane in carcere. Mistero sull’esistenza di un video “compromettente” e di complici

Il gip del Tribunale di Brindisi Barbara Nestore questa mattina ha convalidato l’arresto dell’operatore del 118 (non dipendente Asl) colto in flagrante dalla polizia, nel primo pomeriggio dell’Immacolata, dopo essersi fatto consegnare da un medico 1.500 euro nel parcheggio dell’ospedale Dario Camberlingo di Francavilla Fontana.

Nei confronti del 30enne, difeso dall’avvocato Antonio Morleo Tondo, è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare, sempre carcere. Sembra che la somma richiesta fosse più alta: in totale, tra i sette e gli ottomila euro. L’ipotesi di reato, contestata dal sostituto procuratore Giuseppe De Nozza, è di estorsione aggravata in concorso.

Non si hanno notizie dei complici né di un video che sarebbe stato a monte della richiesta estorsiva: nel filmato sarebbero ripresi sia il dottore sia il soccorritore mentre effettuano una manovra di primo intervento a seguito dell’incidente di una ragazza in monopattino a Erchie (era il 3 novembre).

Non è chiaro cosa contenesse di compromettente quel video, sempre ammesso che esista. Non ve n’è traccia nello smartphone dell’unico indagato: l’apparecchio è stato ispezionato, ma non sequestrato. Se quel video esistesse, potrebbe essere stato girato da altre persone. Sempre a patto che effettivamente esistano i concorrenti nell’estorsione.

Quest’ultima invece è esistita ed è stata stoppata sul nascere dai poliziotti a seguito della denuncia sporta dalla vittima. La posizione del 30enne resta tutta da chiarire: ha agito in combutta con qualcun altro o per conto di qualcun altro oppure in totale autonomia? E ancora: c’è davvero quel video?

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