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Ordinanza del sindaco per limitare l’inquinamento: niente caloriferi a biomasse non certificati, negativi dati centraline su qualità dell’aria

Nelle scorse ore il Sindaco Antonello Denuzzo, in accordo con Regione e Arpa Puglia, ha emanato una Ordinanza che vieta nelle abitazioni private dotate di impianti di riscaldamento multi-combustibile l’utilizzo di generatori di calore alimentati a biomasse privi di certificazione ambientale.

Il provvedimento, che riguarda gli impianti con classe energetica inferiore a 3 stelle, è motivato dai dati provenienti dalle centraline di monitoraggio sulla qualità dell’aria che hanno fatto registrare alti livelli di particolato in atmosfera. Secondo i tecnici i numeri sono riconducibili all’utilizzo di biomassa legnosa negli impianti di riscaldamento domestico per alimentare caminetti aperti e chiusi, stufe tradizionali e avanzate, stufe a pellet e caldaie.

Come indicato dalla Regione Puglia a margine della Legge Regionale che pone limitazioni all’utilizzo di generatori di calore alimentati a biomassa nei Comuni ove insorgano criticità correlate ai livelli di PM 10, l’uso delle biomasse in piccoli apparecchi domestici provoca un maggiore inquinamento rispetto all’uso di gas e gasolio, generando un rilevante impatto sulla qualità dell’aria, nonché significative conseguenze negative anche sulla salute delle persone. La questione centrale è la qualità della combustione.

Le polveri fini e gli altri inquinanti pericolosi sono generati principalmente in condizioni di combustione irregolare e/o incompleta. Ad esempio, durante la combustione di legna può verificarsi una carenza di ossigeno o un eccesso di aria che provoca un abbassamento di fiamma. Durante le fasi di combustione incompleta, che risultano frequenti o addirittura prevalenti nell’utilizzo reale degli apparecchi a ciocchi di legna, si producono molte più polveri, ricche di sostanze dannose per la salute. Quando la combustione è regolare si generano, al contrario, soprattutto particelle costituite da sali inorganici, prive di particolari caratteristiche di tossicità.

Il pericolo, oltre che per la salute, è anche per le casse pubbliche in quanto lo sforamento dei parametri rischia di innescare una procedura di infrazione europea.

Per questa ragione, a seguito di un incontro tecnico tenuto con Regione e Arpa Puglia, si è deciso di intervenire con una ordinanza valida sino al 31 dicembre.

Sono escluse dall’ordinanza le abitazioni prive di una alternativa all’uso di generatori di calore alimentati a biomasse.

Comunicato stampa Comune di Francavilla Fontana

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