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L’ipotesi polo liceale divide Scientifico e Classico: “Ma quale ribrezzo? Sono entrambe scuole al top, nessuna offerta formativa a rischio”

Sull’ipotizzata “fusione” tra i licei di Francavilla Fontana, insorgono i genitori del Classico “Lilla” dopo la protesta di studenti e genitori dello Scientifico “Ribezzo”: secondo loro, un polo liceale non sarebbe poi così male e non ne risentirebbe la qualità dell’offerta didattica. Nessun “ribrezzo”, come comparso in qualche slogan un po’ spinto gridato ed esibito durante i sit-in dei giorni scorsi.

“Quando si legge che la possibile fusione del Liceo Scientifico Ribezzo, del Liceo Classico Lilla e del Liceo scientifico sezione di Oria in favore di un Polo Liceale metterebbe a rischio la formazione futura degli studenti del Ribezzo, la scelta fatta per la qualità del corpo docente, le progettualità e l’offerta formativa, significa che la comunità educante ha fallito”, sostengono i “classicisti” francavillesi.

Mamme e papà di chi frequenta il “Lilla” proseguono: “Quando poi alcuni slogan di studenti recitano ‘Non confondiamo Ribezzo con ribrezzo’ e gli stessi rilasciano dichiarazioni sul rischio di una possibile ‘perdita di valori’, si fanno i conti anche sui sentimenti di contrasto, di divisione, manifestati pubblicamente. Eppure dovrebbe essere ormai acquisito il concetto che la scuola è di tutti, così come insegna la storia, superando le valutazioni sul piano personale e i requisiti professionali, senza scomodare esponenti politici a favore di questa o quella scuola”. 

Chiaro il riferimento al Consiglio comunale della Città degli Imperiali e dell’amministrazione in genere che si sono espressi formalmente a favore della preservazione dello Scientifico.

Nei giorni scorsi alcuni alunni e una rappresentanza di genitori del Liceo Ribezzo di Francavilla hanno manifestato la contrarietà alla costituzione del polo liceale (Ribezzo, Lilla e liceo sezione staccata di Oria) che di fatto hanno la stessa finalità pedagogico-didattica e sono state indicate da Eduscopio come tra i migliori del brindisino: lo scorso anno il Ribezzo, nel novembre scorso il Lilla.

“La contrarietà a questo progetto risulta immotivata – proseguono i genitori del Classico – anche perché proprio al ‘Ribezzo‘ fu accorpato il Liceo delle Scienze Umane di Latiano, perché raggiungesse, con altri circa 300 alunni, l’auspicato numero richiesto dalla Legge. Oggi quel criterio, secondo cui scuole superiori con numero inferiore a 961 alunni andrebbero accorpate, nonè più valido, perché la recente legge di Bilancio prevede tutt’altro e cioè che il numero dei dirigenti scolastici e dei dirigenti amministrativi (ex figura del segretario) venga determinato in ragione di una media nazionale. Lo Stato stabilisce quante dirigenze  spettano a ciascuna Regione e la Regione, a cascata, ricalcola quelle spettanti alle rispettive Province. Successivamente, sulla base di criteri che ciascuna provincia vorrà adottare si procede, se del caso, ad accorpamenti”.

E proprio la Provincia aveva proposto e poi approvato l’ipotesi del polo liceale, con il parere favorevole anche dell’Ufficio scolastico regionale e dello stesso sindaco De Nuzzo – il suo parere non era vincolante – che poi ha corretto il tiro.

“Anche la proposta di accorpare gli istituti tecnico-professionali – sostengono ancora i genitori – sarebbe funzionale in questo periodo storico alla nascita degli ITS (istituti tecnici superiori di alta specializzazione post diploma).

Strada facendo, però, prima dell’approvazione in Regione, la questione risoltasi generalmente come un semplice provvedimento tecnico nelle sedi della Provincia, quest’anno ha particolarmente  interessato e coinvolto i politici locali. Pur sapendo che l’offerta formativa, il servizio scolastico e l’assegnazione dei docenti alle rispettive scuole rimane la stessa; se poi le richieste fatte da più parti siano riconducibili a mere considerazioni di ordine personale anziché di carattere generale e di interesse collettivo, ogni provvedimento preso a sostegno di tali scelte rischia di risolversi in una grave criticità civica”.

Insomma, nessuno tocchi lo Scientifico ma neppure il Classico. O, per meglio dire, non si dica che lo Scientifico sia migliore del Classico. La prospettiva di un futuro polo liceale non nasce certo sotto i migliori auspici. Una diatriba che forse neppure tra guelfi e ghibellini, giusto per rimanere in ambito umanistico.

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