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Servizio d’integrazione scolastica, dati top secret. La consigliera Passaro non ci sta e scrive al prefetto: pieno diritto di accedere agli atti

La consigliera comunale di Libera Francavilla (La città di tutti) Maria Passaro ha chiesto, finora invano, di accedere agli atti riguardanti il personale impiegato dall’Ambito territoriale sociale Br/1 durante l’annualità 2022-2023 per il servizio d’integrazione scolastica. In particolare, Passaro ha richiesto già lo scorso 2 agosto di ricevere i documenti, con nomi e cognomi, relativi alle assunzioni a tempo determinato e indeterminato, all’anzianità di servizio, alle qualifiche, ai titoli di studio, al numero di ore settimanali attribuite.

Il 9 agosto, l’Ambito rispose solo in parte alla consigliera fornendole un elenco privo di nominativi ma contenente soltanto le date di assunzioni e il livello, senza tutto il resto. Il motivo? Ragioni di tutela della privacy.

Non soddisfatta, Passaro ha quindi chiesto che le fossero forniti i dati mancanti e a quel punto, in data 11 agosto, l’Ambito ha investito della questione il responsabile della protezione dei dati. Quest’ultimo ha affermato come il diritto di accesso della consigliera fosse prevalente rispetto al diritto alla riservatezza degli interessati. Ciononostante, però, ancora nulla.

E, allora, in data 6 settembre ha nuovamente sollecitato di ottenere le informazioni già richieste.

L’Ambito si è quindi rivolto al gestore del servizio d’integrazione scolastica “Ati Solidarietà e lavoro – Adam Medihopes” affinché provvedesse quanto prima a fornire i dati. Niente da fare. Di qui un sollecito da parte dell’Ambito al gestore datato 13 ottobre, col quale lo stesso Ambito ha chiesto per sé, in quanto stazione appaltante, e non per conto della consigliera, l’aggiornamento circa i dati oggetto del contendere.

Nulla neppure in quest’ultimo caso. Perciò, spazientita, lo scorso 9 gennaio Passaro ha scritto al prefetto di Brindisi (e per conoscenza a sindaco, segretario comunale e direttore dell’Ambito) per ottenere finalmente quella documentazione.

Chiede la consigliera “che sia fatto valere il diritto di accesso agli atti così come normativamente prescritto, al fine di garantire il pieno svolgimento delle funzioni della odierna esponente in uno con il rispetto dei principi di trasparenza amministrativa a tutt’oggi disattesi, ed allo scopo di scongiurare ipotesi di comportamenti illegittimi ed omissivi”.

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