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Dissuasore a scomparsa della Ztl sollevò autoambulanza in transito, Comune di Oria paga i danni anche per le ditte appaltatrici

Il dissuasore a scomparsa della zona a traffico limitato in centro si attivò proprio al passaggio di un’autoambulanza, che fu sollevata da terra. Il Comune di Oria è stato condannato dal giudice di pace a risarcire metà dei danni procurati sia al mezzo di soccorso, sia a uno dei passeggeri. Nei giorni scorsi, il Consiglio comunale ha riconosciuto il debito fuori bilancio derivante da quella sentenza e si è accollato – salvo successiva rivalsa – la parte risarcitoria spettante alle ditte che installarono i dispositivi elettronici: in totale, 4.306,48 euro.

Il fatto si verificò intorno alle 19 del 3 agosto 2014. L’autoambulanza della Croce Argento prestava servizio di sorveglianza e soccorso in occasione del Giro Vespa. Nel transitare in cima a via Roma, lo stantuffo mobile a protezione della Ztl fuoriuscì improvvisamente dal sottosuolo e uncinò il veicolo in transito. Nell’abitacolo c’erano due volontari dell’associazione Prociv Arci, che riportarono ferite al capo e a braccio e spalla e furono costretti a essere trasportati in ospedale per le cure del caso. Prima che il paletto mobile della Ztl da poco entrata in vigore elevasse di peso il veicolo, già due vespisti avevano dovuto evitarlo per non essere disarcionati.

Il malfunzionamento del dissuasore – non la prima volta che si guastava – era già stato quindi notato da alcuni dei partecipanti al raduno vespista, ma il peggio accadde proprio quando da sopra ci passò l’autoambulanza con a bordo i due volontari, i quali all’improvviso si sentirono sollevare. Il pistone idraulico issò il mezzo di soccorso e, giocoforza, le persone che si trovavano all’interno ne subirono le conseguenze: il conducente riportò ferite al braccio, mentre il passeggero battè la testa contro il parabrezza.

Consistenti anche i danni al veicolo, che fu necessario rimuovere con il carro attrezzi. Nel complesso, sarebbe anche potuta finire peggio, ma fortunatamente non c’erano pedoni ai lati dell’autoambulanza al momento dei fatti.

L’episodio trovò quindi il suo naturale sbocco nelle aule di giustizia. Il proprietario del veicolo e uno degli occupanti, per il tramite dell’avvocato Pasquale Fistetti, citarono ai danni il Comune, che chiamò in causa le ditte installatrici. Dopo nove anni di contenzioso, il 30 gennaio dello scorso anno il giudice di pace di Brindisi riconobbe le ragioni delle parti attrici, condannando l’ente e le due ditte a risarcire in solido i danni e a rimborsare le spese legali.

Il Comune pagò il dovuto nella misura del 50 per centro, mentre le ditte no. Così, sul finire dello scorso anno i due creditori hanno precettato il Comune a pagare la restante parte, che poi dovrà chiedere indietro alle stesse ditte. L’ok alla variazione di bilancio per il pagamento è arrivato durante la seduta di Consiglio comunale dello scorso 29 gennaio.

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