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Curto: “A Castello Imperiali politica e burocrazia si proteggono, qualifiche e compensi retroattivi ma nessuno paga quando si commettono errori”

Di seguito una nota da parte di Euprepio Curto, già senatore, consigliere regionale, provinciale e comunale:

Vi è da plaudire alla tempestività con cui la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per la Funzione Pubblica – ha dato seguito alla segnalazione con cui evidenziai la gigantesca illegittimità consumatasi nel Comune di Francavilla, costituita dall’attribuzione a personale dipendente di “specifiche responsabilità” con effetto retroattivo, con ciò confermando la fondatezza dell’esposto. 

Non vi è, invece, da plaudire, alla perseveranza (rectius: cocciutaggine) con cui, ciò nonostante, non solo non si è provveduto a revocare le determine incriminate, ma, addirittura, in qualche caso, si è proceduto alla liquidazione, sì da “consumare” la pedissequa violazione di legge. 

Una liquidazione di competenze che sarebbe stata comunque illegittima, anche qualora fosse stata riferibile a periodi non retroattivi, ma successivi alla data della determina, in quanto – senza voler assumere le vesti di cultori del diritto – una determina contenente profili di illegittimità è illegittima per l’intero e non in parte! 

Orbene, da un po’ di tempo a questa parte, da persone responsabili qual siamo, abbiamo cercato di trasmettere urbi et orbi un messaggio non propriamente evangelico, ma chiaro, e, soprattutto, finalizzato ad evitare alla città l’onta di qualche scossa, non a magnitudo zero. Ma evidentemente – e ce ne rammarichiamo – non siamo stati compresi! 

Ed è tanto vera questa considerazione che nelle ultime ore si è avuta notizia di qualche novello Robin Hood prestatosi a togliere ai ricchi (di competenza, di preparazione, di impegno, di professionalità) per dare ai poveri (le stesse qualità, ma all’incontrario), facendo strame di tutte le regole che dovrebbero sorreggere una buona amministrazione. 

Gli è che all’interno di Palazzo di Città vige ormai un vero e proprio sistema di protezioni che vede uniti in una sorta di silenzio-assenso Politica e Burocrazia. O, almeno, parte di esse. 

Cosicché nessuno paga quando si verificano fatti gravissimi, come l’esclusione di Francavilla Fontana dal Bando con cui sarebbe stato possibile riqualificare la struttura dell’arcinoto “tensostatico”. 

E tutto ciò, non a causa di un destino cinico e baro, come ha voluto far intendere il Sindaco Denuzzo nella sua intervista a “Nuovo Quotidiano”, ma a causa del mancato rispetto dei termini che il Comune di Francavilla avrebbe dovuto osservare nella trasmissione della indispensabile Delibera di Giunta. 

Ebbene, se ad altri, ad iniziare il Partito di maggioranza relativa, questa situazione garba, a noi non garba affatto. E lo dimostreremo! 

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