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Nuove capitozzature per i lecci di Castello Imperiali, ma più di qualcuno storce il naso: “Una tecnica che li danneggia e abbruttisce”

Nuova capitozzatura, dopo quella con polemiche di un paio d’anni fa, per i lecci che costeggiano Castello Imperiali a Francavilla Fontana. Si parlò, a suo tempo, anche di tagliarli o spostarli per migliorare sicurezza, viabilità e visibilità dello stesso monumento simbolo francavillese (e in particolare il loggiato che affaccia su corso Umberto I). Si disse che molti degli alberi fossero malati e dunque che fosse inutile continuare a tenerli lì.

Non se ne fece più nulla perché nel frattempo sopraggiunsero nuovi scenari politici (con il patto tra parte della precedente amministrazione Denuzzo e il Partito democratico, contrario a far fuori i lecci).

Nei giorni scorsi, dunque, è stato effettuato un nuovo intervento di mutilazione.

Si è detto contrario, oggi come allora, l’ex consigliere comunale comunista Emanuele Modugno, fiorista e socio di Ucronia: “La capitozzatura è una tecnica di potatura che consiste nel taglio indiscriminato di grossi rami, banche o del fusto stesso con il rilascio di monconi. Numerosi studi scientifici e la nostra esperienza sul campo hanno confermato che la capitozzatura aumenta nel medio e lungo periodo la pericolosità dell’albero, indebolisce le piante e le rende irrimediabilmente più brutte”.

Che si stia nuovamente pensando alla possibilità di “liberare” Castello Imperiali? Il rischio che anche stavolta cittadini, associazioni e politica insorgano è comunque piuttosto elevato.

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