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L’assessore replica all’ex consigliere dopo la fuoriuscita da Art.9: “Sono molto dispiaciuto, insieme abbiamo fatto grandi cose”

Di seguito la replica dell’assessore Sergio Tatarano all’addio ad Art. 9 da parte dell’ex consigliere comunale Mimmo Tardio

Caro Mimmo,

se nel 2017 mi avessero detto che avremmo condiviso un percorso politico e amministrativo con così tanta sintonia e per così tanto tempo non ci avrei creduto.

Io agnostico, laico e radicale, tu cattolico democratico, ci siamo spesso detti che il confronto esiste nella diversità e ne siamo stati prova vivente avendo camminato per anni a braccetto.

Articolo 9 è stato un crocevia di vite, si è caratterizzata per l’attenzione verso le persone in carne ed ossa, soprattutto quelle più fragili, ha avuto il merito di introdurre temi sconosciuti nell’agenda politica locale, letteralmente imponendoli e rendendoli spesso maggioritari grazie ad un’azione di rara compattezza di un gruppo consiliare che hai avuto la capacità di guidare con pazienza; quel gruppo ha avuto anche l’ulteriore merito di difendere sempre in modo straordinariamente leale e mai acritico l’operato del sindaco e dell’amministrazione fino al 2023.

Non solo. Articolo 9 è stata la lista -e forse tu ed io le persone- che più di tutte ed apertamente ha lavorato per un accordo politico trasparente con il Partito Democratico, accordo che ci ha consentito di vincere le elezioni 2023 a primo turno.

Quel percorso è stato l’emblema di una lettura generosa e visionaria della politica: passare da 4 ad un solo consigliere è stato certo un duro colpo che abbiamo corso il rischio di subire ed abbiamo subito in termini numerici, portando però in Consiglio il più giovane rappresentante forse della storia cittadina il cui semplice ingresso ha costituito patrimonio di ricchezza e crescita , oltre che una sfida ambiziosa per tutta la comunità.

Ora: trovo ingenerose le tue parole sull’operato di questa amministrazione ad un anno dal voto.

Non credo sia casuale -e per questo è ancora più difficile da accettare- che le tue dimissioni arrivino il giorno dopo l’approvazione di un bilancio ed un programma triennale in cui c’è tanto di articolo 9: c’è una visione ormai radicatasi nei progetti annuali della città, si tratti di opere sulla mobilità sostenibile o in favore di piena accessibilità, di progetti per promuovere la partecipazione popolare o di manifestazioni per ampliare diritti delle persone.

Questo non è vivere di rendita ma è dare continuità ad un’azione di governo che viene da lontano e che oggi trova nuovo vigore grazie al contributo determinante di chi si è unito in questa avventura e sta contribuendo a modellare un progetto la cui forma dipenderà dal contributo quotidiano che daremo insieme. Non c’è nulla di statico o precostituito.

Per queste ragioni, aver letto la tua nota mi ha amareggiato, perché le tue dimissioni lasciano per strada un altro pezzo di vita condivisa.

Oggi bisogna trovare sempre nuovi stimoli e nuovi equilibri, in fondo è questo che richiede la politica che non ci impone di essere insensibili o spietati, ma di essere pragmatici e accettare che le strade percorse con qualcuno possano non essere più le stesse.

Tenevo a condividere queste riflessioni senza filtri nella consapevolezza che la politica sia il luogo delle scelte che possono essere diverse senza che questo intacchi i rapporti umani e l’affetto che per me resta immutato.

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