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Terremoto giudiziario Erchie, anche il Comune tra le parti civili: udienza preliminare rinviata a maggio

Anche il Comune di Erchie, ora guidato dal commissario prefettizio Antonio Giaccari, si è costituito parte civile contro i suoi ex amministratori. Ieri dinanzi al gup Simone Orazio del Tribunale di Brindisi è stata celebrata l’udienza preliminare a seguito del terremoto giudiziario che lo scosso 9 gennaio ha scosso il l’ente, con l’arresto ai domiciliari del sindaco Pasquale Nicolì e dell’assessore Vito Oronzo Bernardi oltre a misure cautelari – divieto di dimora – a carico dell’assessora Pamela Melechì e dell’ex responsabile dell’Area tecnico-amministrativa comunale Ciriaco Ciro Pasquale.

È coinvolta nel procedimento l’intera Giunta, compresi dunque anche gli ex assessori Giuseppe Polito (vice sindaco) e l’ex assessora Lina Ferrara. È stato chiesto il rinvio a giudizio pure per il sociologo Leonardo Palmisano (di Bari) e per Cosimo De Stradis. Palmisano è accusato, con Nicolì e Melechì, di concorso anomalo in concussione nell’affidamento alla coop Radici Future, di cui è legale rappresentante, della gestione della biblioteca comunale.

Ieri sono state ammesse le costituzioni delle parti civili: tutti i presunti danneggiati dalle condotte di Nicolì e degli altri imputati, condotte ovviamente da accertare. Vi erano in aula anche tutti gli imputati, meno che Bernardi (l’ultimo ad aver lasciato i domiciliari).

Il legale dell’ingegner Pasquale ha anticipato un richiesta di abbreviato, ma ha chiesto un rinvio non avendo avuto finora modo di leggere il contenuto delle intercettazioni a carico del suo assistito. Il gup ha accolto quindi la sua richiesta di rinvio al prossimo 7 maggio, quando disporrà o meno il giudizio nei confronti di ciascuno o solo di qualcuno degli imputati (come da richiesta dei pubblici ministeri Giovanni Marino e Pierpaolo Montinaro).

I reati contestati sono a vario titolo: concussione e tentata concussione, abuso d’ufficio in concorso e atti persecutori, tutti aggravati dall’aver commesso il fatto contro un pubblico ufficiale, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici in concorso, induzione indebita a dare o promettere utilità, raccolta-trasporto-abbandono incontrollato di rifiuti speciali non pericolosi e violenza sessuale aggravata dall’aver commesso il fatto contro un incaricato di pubblico servizio e dall’aver abusato di autorità e relazione d’ufficio.

Al centro della vicenda giudiziaria vi è la gestione del Comune praticata da Nicolì e dai suoi sin dalla vittoria elettorale del settembre 2020, una gestione che – secondo la pubblica accusa – non avrebbe tenuto conto della netta separazione tra le sfere dell’indirizzo politico e delle competenze amministrative in senso stretto in capo ai funzionari comunali. In sostanza, l’ex primo cittadino e i suoi avrebbero imposto decisioni prevaricando il ruolo dei responsabili di settore (che denunciarono le presunte condotte illecite, dando il “la” alle indagini).

Si sono allora ieri costituite parti civili innanzitutto il Comune con l’avvocato Pasquale Annicchiarico, incaricato dalla gestione del commissario straordinario Giaccari. Segno che l’ente – qualora fossero provate – si sente danneggiato dalle condotte tenute da chi l’ha amministrato fino a pochi mesi fa.

Oltre al Comune, sono costituiti parti civili l’ex responsabile dell’Area servizi Antonio Gigli, l’ex segretaria comunale Maria Chiara Sanfrancesco, il dipendente comunale Carmelo Ciccarese, l’ex funzionaria Lucia Fanuli, il dipendente comunale Gianluca Prete, il dipendente comunale Cosimo Giuseppe Carrozzo, un’ex volontaria del servizio civile presunta vittima di violenza sessuale (con l’avvocato Michele Iaia del Foro di Bari), la cooperativa sociale L’Albero Azzurro. I legali delle parti civili sono, oltre a Iaia, gli avvocati Massimo Manfreda, Francesco Mancini, Giuseppe Sorio, Serena Missere.

Gli imputati sono invece difesi dagli avvocati Egidio Albanese (ex sindaco Nicolì ed ex suo vice Polito), Cosimo Lodeserto (ex assessora Melechì), Francesco De Rinaldis e Giancarlo Camassa (ex assessore Bernardi), Antonio Vitulli del Foro di Bari (ex assessora Lina Ferrara), Maria Pia Vigilante del Foro di Bari (Leonardo Palmisano), Pasquale Fistetti (Cosimo De Stradis). Se ne riparlerà il prossimo 7 maggio per l’eventuale abbreviato e i, sempre eventuali, rinvii a giudizio.

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