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La consigliera Ferreri (Fdi) si dimette dalla Commissione pari opportunità: “Dipende troppo dall’assessore e non è gestita democraticamente”

La consigliera comunale di Francavilla Fontana Anna Ferreri (Fratelli d’Italia) si è dimessa da componente della Commissione pari opportunità. Di seguito le sue parole:

Dopo la nota di sua eccellenza il Prefetto, che ha rigettato la  richiesta di alcuni gruppi consiliare di rimettere in discussione l’elezione del presidente della CPO avvenuto in modalità poco consone alle regole democratiche, non posso che prendere atto di ciò e, con molta serenità, ne accetto il responso.

Non posso tuttavia lasciare sottaciuto il  modo con cui è stata gestita tutta la vicenda sin dall’inizio da parte dell’amministrazione comunale a prescindere dalla legittimità della  procedura amministrativa che non rende giustizia.

Sono comunque fiera di essermi battuta per l’affermazione dei diritti e del rispetto della Commissione pari opportunità, che in questa vicenda, è stata calpestata.

Anna Ferreri

Sin dall’inizio di questa storia mi sarei voluta dimettere da componente della Commissione, in quanto mi sono sentita offesa e denigrata da determinati atteggiamenti che si sono perpetrati nei confronti della sottoscritta.

Se non l’ho fatto è solo ed esclusivamente per un senso di rispetto nei confronti dei miei colleghi, consiglieri di opposizione, che voglio ringraziare pubblicamente, per avere creduto nella giustizia, nella democrazia e nei valori reali delle pari opportunità, battendosi insieme a me.

Ora però non me ne vogliano i consiglieri che mi hanno votata e sostenuta, ma è arrivato il momento che io faccia le mie scelte. Per serietà politica non posso accettare di far parte di una Commissione che non rispecchia più lo spirito per cui è originariamente nata, cioè quello di mettere insieme un gruppo di cittadini della società civile (sette componenti) che, insieme ai tre consiglieri comunali, hanno il dovere di portare avanti gli obiettivi a difesa dei più deboli, delle donne, delle persone con disabilità, una commissione che cammini con le proprie gambe, così come avvenuto in passato, senza guardare alle appartenenze politiche ma ad una condivisione piena, collaborativa e stimolante per il bene collettivo, non una commissione asservita all’assessorato.  

In tutti questi mesi, la commissione ha organizzato solo due eventi. Il primo il 25 novembre in occasione della giornata internazionale della violenza sulle donne che si è svolto al cinema, con tanto di inviti alle scuole, ma facendo pagare il biglietto ai ragazzi. Una cosa inaudita per un evento organizzato dalla Cpo e patrocinato dall’Amministrazione Comunale, soprattutto perché alle associazioni a cui viene concesso l’uso del teatro, per presentare i loro lavori, non viene permesso come previsto da regolamento di sbigliettare, in quanto sussiste il patrocinio dell’Amministrazione.

Il secondo e ultimo evento “donne a lume di candela”, in occasione dell’8 marzo. Un evento caratterizzato da tanta improvvisazione, addirittura non è stato concesso che ci fosse almeno un rametto di mimosa, il fiore simbolo della giornata, sempre per volontà di chi decide per tutti. Molto sommessamente ritengo che non debba funzionare in questa maniera, non è così che la Cpo deve operare.

La commissione deve essere autonoma ed indipendente dall’assessorato, così come è stato fatto nel passato con il mio assessorato e con i presidenti che l’hanno presieduta.

Per  queste ragioni, ritenendo di non sentirmi rappresentata adeguatamente dal presidente di questa commissione, che tra l’altro è stato eletto solo con i voti della maggioranza, in quanto l’opposizione in quella seduta era assente giustificata con tanto di nota protocollata e allegata al verbale, di cui non si è tenuto conto.


Inoltre il 21 marzo ho inviato, in qualità di componente della Cpo, una pec per richiedere al presidente della commissione la copia di tutti i verbali delle varie convocazioni, ad oggi non ho ricevuto alcuna risposta, questo a dimostrazione ancora una volta di quanto questa presidenza non rispetti e anzi ignori le richieste dei suoi componenti.

Pertanto rimetto il mio incarico di componente della Commissione Pari Opportunità, eletta  in rappresentanza della minoranza nel Consiglio comunale del 28 settembre 2023.

Rassegno le mie dimissioni al Consiglio comunale, al suo Presidente ed al Segretario generale.
Ringrazio ancora una volta i consiglieri di opposizione per aver segnalato il mio nome e,  naturalmente, anche i consiglieri di maggioranza, che hanno consentito il voto unanime.

Il mio percorso con grande rammarico si ferma qui. Rammarico per il ruolo istituzionale che rappresento, rammarico per aver perso l’entusiasmo che caratterizza la mia passione politica, rammarico per  essermi dovuta arrendere rispetto ad una condizione avvilente, antidemocratica, poco inclusiva rispetto alla diversità, che sicuramente non mi avrebbero permesso di dare il meglio di me stessa, prerogative che non possono mancare nella mia attività politica, per una comunità più giusta, più equa, più solidale, più inclusiva. Rivolgo un in bocca al lupo a tutti i componenti della Cpo, augurando loro buon lavoro.

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