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Incidente mortale, forse un malore alla guida per il 69enne Donzelli

Il tracciato cardiaco effettuato al pronto soccorso dell’ospedale “Marianna Giannuzzi” è stato piuttosto chiaro: infarto in corso. Ieri pomeriggio, il 69enne di Francavilla Fontana Cosimo Donzelli potrebbe aver accusato un malore alla guida prima di perdere il controllo della sua Volkswagen Bora e finire tra i campi lungo la strada provinciale che collega Manduria e Avetrana, nel Tarantino.

Le condizioni dell’uomo, ex meccanico oggi in pensione, erano già critiche – al limite del disperato – quando a bordo di un’autoambulanza del servizio 118 è stato trasportato nel nosocomio manduriano. I medici gli hanno riscontrato diversi traumi, anche al cranio, alle coste (rotte in più punti) e alle vertebre. Infatti, la sua auto – dopo essere uscita di strada, si è ribaltata più e più volte riducendosi a un cartoccio di lamiere.

Di qui le fratture multiple, comprese quelle al capo. Dal “Giannuzzi” è stato disposto l’immediato trasferimento del ferito – ancora in vita – al “Santissima Annunziata” di Taranto, dove avrebbe dovuto essere sottoposto a una Tac e ad altri più approfonditi accertamenti.

Il cuore del 69enne è però ben presto andato in arresto e ogni tentativo di defibrillazione si è rivelato vano. I sanitari non sono, di fatto, riusciti a dire se la morte sia sopraggiunta con certezza a causa di un malore alla guida e se l’incidente sia dipeso dal malore o, piuttosto, siano state le conseguenze dell’incidente a far precipitare il quadro clinico del conducente.

La morte potrebbe essere stata riconducibile, insomma, anche alle conseguenze fisiche riportate dopo l’uscita di strada e i numerosi cappottamenti del mezzo. La Procura potrebbe disporre un esame autoptico sul corpo di Donzelli per avere il quadro più chiaro ovvero restituire la salma ai familiari autorizzando funerali e tumulazione. Se ne saprà di più nelle prossime ore.

Chi conosceva il pensionato lo descrive come una persona a volte eccentrica ma gradevole e perbene, senza particolari grilli per la testa. Anche per via della sua precedente occupazione, aveva conoscenze anche fuori dai confini del suo comune di residenza. Probabile ragione per la quale ieri pomeriggio percorreva la Manduria – Avetrana, quell’ultima strada da lui percorsa dopo aver riparato motori e macinato chilometri per anni e anni. Un destino particolarmente crudele ha voluto che lui, meccanico per una vita, spirasse proprio nell’abitacolo di un’automobile. 

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