Qualche giorno fa, due auto, una di seguito all’altra, hanno sbandato lungo la strada che immette sulla provinciale per Manduria a causa di uno sprofondo nell’asfalto; un scooter, stavolta nel centro abitato, è rimasto incastrato col cavalletto nel bitume evidentemente squagliatosi, neanche fosse stato ghiaccio, sotto i raggi del sole estivo. Sono solo alcune delle disavventure cui va incontro chi percorre in auto, in moto, in furgone, ma anche in bici e a piedi, le strade di Francavilla e quelle che circondano Francavilla.
L’asfalto è ridotto in più punti quasi a una groviera e l’ipotesi migliore nella quale sperare è che si danneggino i veicoli, non quindi che subiscano danni – come pure purtroppo accade – le persone. Situazioni di dissesto stradale diffuso delle quali sono in tanti a lamentarsi: le rotture di cerchi e sospensioni e, in alcuni casi, anche dei semiassi, sono all’ordine del giorno. Le richieste di risarcimento al Comune e alla Provincia, pure. Chi paga per tutti, in un modo o nell’altro, sono sempre i cittadini, che anziché vedersi risarcire, magari dopo troppo tempo, preferirebbero circolare in tutta tranquillità.
Senza cioè che ogni spostamento rappresentasse un’avventura. Soprattutto in periferia, si notano vere e proprie voragini le cui profondità raggiungono anche i 20-30 centimetri. Per la gioia di gommisti e meccanici, probabilmente, ma non per la felicità di chi – in attesa di vedersi riconoscere la ragione – nel frattempo i soldi deve anticiparli e di questi tempi non è proprio il massimo. Il fatto che al primo accenno di pioggia, o persino per effetto del calore solare, il manto stradale ceda è indice probabilmente di lavori effettuati male, senza i dovuti accorgimenti tecnici utili ad assicurare principalmente sicurezza, poi ovviamente anche economia per le casse pubbliche: non è proprio possibile che la sistemazione delle strade, rattoppi annessi, debba richiedere una simile frequenza d’intervento.
Un problema annoso, quello delle buche e degli esborsi giudiziali e stragiudiziali da insidie e trabocchetti stradali, nella Città degli Imperiali. Un problema cronico che forse, con una sana programmazione e magari una spesa maggiore finalizzata a risultati migliori e più duraturi nel tempo, si potrebbe anche risolvere una volta per tutte.
Le immagini a corredo di questo articolo, che ci sono state fornite da automobilisti abbastanza inviperiti per quanto accaduto, fortunatamente solo ai rispettivi veicoli, testimoniano come il problema sia non solo concreto, ma sufficientemente serio da essere affrontato in tempi brevi.
Eliseo Zanzarelli
